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Ecco che cosa accadrà adesso a Milan, Juventus e Inter

Dopo la debacle del progetto Super League Juventus, Inter e Milan hanno per diverse ragioni motivi per cui essere preoccupati. Agnelli ne esce con le ossa rotta, Suning ha perso una grande occasione e il Diavolo dovrà vedersela con l'ex Boban

Ecco che cosa accadrà adesso a Milan, Juventus e Inter

La dipartita dei club inglesi dalla Super League di calcio è stata solo l'inizio della fine per la neonata competizione voluta fortemente da Florentino Perez e spalleggiata da altri 11 club tra cui Juventus, Inter e Milan. Dopo Tottenham, Arsenal, Manchester City, United, Liverpool e Chelsea è toccato anche ai nerazzurri defilarsi e poi anche rossoneri e bianconeri hanno seguito l'esempio unendosi all'Atletico Madrid. Il comunicato ufficiale, arrivato nella notte, ha sancito sul nascere la fine di questo ambizioso e sfrontato progetto proposto forse nel momento sbagliato e nella maniera non corretta.

Una sconfitta netta

Tutti e 12 i club dissidenti ne escono con le ossa rotte e la vera vincitrice di questa veloce battaglia è stata l'Uefa che ha fatto muro sgretolando di fatto le certezze, non così solide, dei ribelli. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera "il club che ricopre la posizione di maggior imbarazzo è la Juventus, dopo che Andrea Agnelli è stato con il presidente del Real Madrid il maggior sostenitore del tentativo di svolta epocale. Ha perseguito l'obiettivo a costo di dimettersi dall'Eca, arrivare allo scontro violentissimo con Ceferin, boicottare in Italia l'ingresso dei fondi nella Lega serie A dopo esserne stato tra i più ferventi patrocinatori, aver incassato l'accusa di «Giuda» da Urbano Cairo nell'ultima riunione informale dei club".

Cosa ne sarà di Inter, Milan e Juventus?

1) Partendo dalla Juventus, il titolo in Borsa è schizzato alle stelle una volta annunciata la nuova Super League di calcio ma la posizione di Andrea Agnelli dopo questa Caporetto è in bilico visti anche i presunti rapporti non idilliaci con il cugino John Elkann. I rumors parlando di Alessandro Nasi come nuovo numero uno del club bianconero. Nel comunicato uffiale della Juventus si legge che "in tale contesto, Juventus, pur rimanendo convinta della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali del progetto, ritiene che esso presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portato a compimento nella forma in cui è stato inizialmente concepito. Juventus rimane impegnata nella ricerca di costruzione di valore a lungo termine per la società e per l’intero movimento calcistico". La posizione di Agnelli è quella più delicata, dunque, e come detto lui e Perez sono quelli che ci hanno perso di più a livello di immagine.

2) L'Inter è stato il primo club italiano nella notte, poco prima del comunicato ufficiale di dipartita, a sfilarsi dalla competizione. "Il progetto della Superlega allo stato attuale non è più ritenuto di interesse dall'Inter". Aderire a questa nuova lega sarebbe stata una manna dal cielo per le casse di Suning che è alle prese con una pesante crisi di liquidità. "Non sarà semplice ritrovare per i manager nerazzurri l'armonia nella Lega dopo che anche Marotta e Antonello prima hanno tifato per l'innovazione dei fondi nella media company della serie A e poi hanno compiuto un dietrofront. Nell'ultima riunione Marotta era stato invitato a dimettersi dalla poltrona di consigliere federale", si legge in un passaggio del corriere.it

3) Il Milan è il club italiano più titolato in Europa e il secondo ad aver vinto il maggior numero di Champions dietro al Real Madrid. L'amministrato delegato del club Ivan Gazidis si era espresso in questi termine una volta annunciato l'ingresso nella Super League: "Saremo orgogliosi di giocare la Serie A nel week end, con la Superlega inizia un nuovo capitolo. Daremo stabilità al calcio". Entrare in questa competizione sarebbe stato molto utile per il club di via Aldo Rossi di proprietà del fondo Elliott.

Una volta appresa l'impossibilità di proseguire anche il club rossonero ha deciso chiarire la sua posizione: "Abbiamo accettato l’invito a partecipare al progetto di Super League con la genuina intenzione di creare la migliore possibile competizione europea per i fan di tutto il mondo, per tutelare gli interessi del club e della nostra tifoseria. L’evoluzione del calcio europeo è necessaria per progredire, ma la voce e le preoccupazioni dei tifosi in tutto il mondo sono state forti e chiare, e il nostro club deve rimanere sensibile e attento all’opinione di chi ama questo meraviglioso sport".

Tra l'altro il Milan si ritroverà a trattare con un vecchio amico, ora forse "nemico", come Zvonimir Boban, ex dirigente rossonero e oggi nuovo head of football proprio dell'Uefa. Nei prossimi mesi se ne vedranno delle belle tra i 12 ribelli e le varie istituzioni calcistiche.

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