Sport

Ecco la "profezia" sullo scudetto "Come finirà tra Milan, Inter e Juve"

Il Milan vola sulle ali dell'entusiasmo, l'Inter ha dalla sua l'esperienza, la fame e una rosa competitiva. La Juventus annaspa ma è la regina da nove anni di fila: ecco come finirà la Serie A 2020-2021

Ecco la "profezia" sullo scudetto "Come finirà tra Milan, Inter e Juve"

Il 2020 sta andando in archivio ma la Serie A sta già scaldando i motori in vista del 3 gennaio. Il Milan di Stefano Pioli ha chiuso meritatamente al primo posto la classifica con 34 punti con una lunghezza di vantaggio sui cugini dell'Inter guidati da Antonio Conte e con ben 10 punti da amministrare sulla Juventus di Andrea Pirlo che insegue e annaspa al sesto posto ma con una partita da recuperare, quella contro il Napoli non disputata lo scorso 4 ottobre quando la Asl di Napoli bloccò la partenza per Torino della squadra di Gennaro Gattuso.

Il Milan è stata la squadra dei record nel 2020 con 79 punti messi insieme in 35 giornate di campionato nell'anno solare, ben sei in più rispetto all'Inter che ha chiuso la passata stagione al secondo posto con un solo punto di distacco dalla Juventus di Maurizio Sarri. Il campionato è avvincente più che mai con la Juventus a far da "spettatrice" dopo nove anni di dominio assoluto. Attenzione anche al ritorno di Roma, Napoli e Atalanta che hanno tutte le intenzioni di dare del filo da torcere fino alla fine alle due milanesi e alla Vecchia Signora. Più staccata e più in difficoltà rispetto alla passata stagione appare la Lazio di Simone Inzaghi mentre la rivelazione potrebbe essere il Sassuolo di Roberto De Zerbi che sogna l'Europa.

Il parere dell'esperto

In tanti si stanno sbilanciando su chi vincerà lo scudetto. C'è chi dice Inter per la rosa e per la fame, c'è chi dice Milan per la freschezza della squadra di Pioli e per la spensieratezza. Guai però a sottovalutare e tagliare fuori dai giochi la Juventus. Recentemente un grande esperto di calcio come Fabio Capello ha sentenziato così ai microfoni di "La Politica nel Pallone su Gr Parlamento: "Per lo scudetto è probabilmente una corsa a tre: Milan, Inter e Juventus hanno trovato la loro quadratura. La sfortuna di giocare senza pubblico ha fatto crescere il Milan: San Siro mette in difficoltà chi non ha personalità. Ora i tifosi però si divertirebbero con questo Milan perché gioca con la spensieratezza dell'Ajax: la squadra si diverte e fa risultati".

Il Milan sogna

Il 2020 del Milan è stato davvero pazzesco: la squadra di Stefano Pioli, infatti, da quando è ripreso il campionato a giugno non ha mai perso una partita mettendo insieme 26 risultati utili consecutivi. Il Diavolo non perde da marzo, ultima sconfitta per 1-2 in casa contro il Genoa l'8 marzo. I rossoneri hanno vinto 10 partite in questa nuova stagione: importantissime le vittorie contro Napoli, Lazio, Inter e Sassuolo. Quattro i pareggi del Milan contro Roma, Verona, Parma e Genoa. 32 gol realizzati e 16 subiti con una differneza di più 16 pone il Milan come secondo miglior attacco dietro l'Inter e quarta miglior difesa dietro Napoli, Juventus e Verona.

Il calendario tra la 15esima e la 19esima metterà però a dura prova il Milan che ha tutte le intenzioni di tornare a vincere lo scudetto 10 anni dopo l'ultima volta. Il Benevento in trasferta, il big match del 6 gennaio a San Siro contro la Juventus, la sfida interna contro il Torino dell'ex dal dente avvelenato Giampaolo, la trasferta contro il Cagliari e quella casalinga contro l'Atalanta di Gasperini sono cinque test impegnativi che diranno qualcosa di più sulle ambizioni scudetto dei rossoneri.

La Coppa Italia è un altro grande obiettivo del Milan e negli ottavi di finale il Milan affronterà il Torino. A febbraio, invece, si riprenderà con l'Europa League con l'insidioso match dei sedicesimi di finale contro la Stella Rossa allenata dall'ex idolo dei tifosi nerazzurri Dejan Stankovic. I rossoneri, ovviamente, partono con i favori del pronostico e la più grande fortuna del Diavolo è forse quella di trovare un Marakàna deserto per via del coronavirus. Il grande obiettivo di inizio stagione del Milan è sempre stato quello di tornare in Champions League ma per come si sta mettendo la stagione sognare lo scudetto è lecito e un dovere per un club ambizioso e glorioso come quello di via Aldo Rossi (parola di Zlatan Ibrahimovic).

Manovre rossonere

"Sarà un mercato magari creativo, alla ricerca di qualche opportunità, non stravolgeremo una squadra che ha dimostrato di essere competitiva. Vice Ibra? Abbiamo tante alternative, sono Leao, Rebic, Colombo, ha giocato anche Daniel, abbiamo una serie di ragazzi giovani in cui crediamo, abbiamo mantenuto la parola, siamo primi", questo il pensiero di Paolo Maldini prima dell'ultimo match di campionato contro la Lazio di Simone Inzaghi.

Alla corte di Pioli quasi certamente arriverà un vice Ibrahimovic e il nome che sta circolando insistentemente negli ultimi giorni è quello di Edouard anche se il Celtic sembra fare resistenza. I nomi di Pavoletti, Jovic e Scamacca stuzzicano la dirigenza per diverse ragioni ma la sensazione è che si coglierà un'opportunità last minute. In difesa sarà fatto un investimento dato che i soli Kjaer e Romagnoli non possono bastare.

Gabbia e Kalulu sono giovani di belle speranze mentre Musacchio e Duarte sono stati di fatto bocciati da Pioli in maniera netta. Mohamed Simakan, classe 2000, dello Strasburgo interessa e non poco così come altri due giovani: Kabak dello Schalke 04 e Lovato del Verona. A metà campo Bennacer e Kessié sono intoccabili mentre Tonali si sta inserendo al meglio. Arriverà un quarto innesto solo qualora dovesse partire Krunic ma al momento tutto tace.

Inter favorita

Per molti addetti ai lavori e non solo l'Inter di Antonio Conte resta la grande favorita per la vittoria dello scudetto. La squadra nerazzurra dopo l'ottima stagione 2019-2020 con un secondo posto in campionato a pochi passi dalla Juventus e dopo aver raggiunto e perso la finale di Europa League ha iniziato il campionato con pochissima preparazione atletica e con qualche dissidio tra la società e l'allenatore (risolto nel tanto chiacchierato vertice di villa Bellini).

L'Inter ha faticato nelle prime sette giornate cogliendo 12 punti frutto di tre vittorie, tre pareggi e una sconfitta. Da quel momento in poi, però, ha messo la settima inanellando sette vittorie consecutive contro Torino, Sassuolo, Bologna, Cagliari, Napoli, Spezia e Verona. Il secondo posto ad un solo punto dal Milan è la normale conseguenza del lavoro di Conte che vanta il miglior attacco del campionato con 34 reti ma solo la quinta miglior difesa del torneo con 17 reti subite, vero tallone d'achille di questa pazza stagione nerazzurra.

L'uscita di scena anzitempo dalla Champions League è una cicatrice ancora aperta in casa Inter ma paradossalmente l'eliminazione ha caricato e non abbattuto la Beneamata che dopo il pareggio per 0-0 contro lo Shakhtar Donetsk, che ha sancito l'addio dalla Champions, ha poi inanellato quattro vittorie contro Cagliari, Napoli, Spezia e Verona. L'obiettivo dell'Inter è ora la conquista dello scudetto e possibilmente anche della Coppa Italia: delle prime sette della classe i nerazzurri sono gli unici ad essere usciti dalle coppe europee con Juventus, Atalanta, Lazio, Napoli, Milan e Roma che tra febbraio e marzo avranno il loro bel da fare in Champions ed Europa League. Le prossime cinque partite contro Crotone, a San Siro, Sampdoria e Roma in trasferta, Juventus in casa e Udinese a domicilio diranno molto sulle ambizioni tricolore dei nerazzurri che puntano ad arrivare a quota 12 successi di fila.

Conte vuole rinforzi

In difesa l'Inter è ben coperta con un trio difensivo di tutto rispetto, forse il migliore d'Italia e anche uno dei più forti d'Europa, con Skriniar-de Vrij-Bastoni titolari inamovibili. I vari Ranocchia, D'Ambrosio e Darmian hanno dimostrato duttilità e affidabilità mentre si aspetta ancora di vedere il miglior Kolarov, disastroso a inizio stagione e poi inutilizzato da fine ottobre in poi tra infortuni e positività da coronavirus.

Sugli esterni l'out di destra è ben fornito con Hakimi titolare fisso che deve però ancora crescere in continuità e con D'Ambrosio e Darmian degni sostituti. A sinistra il solo Young non può bastare dato che Perisic ha dimostrato di non poter ricoprire il ruolo ma anche l'inglese inizia a dare segni, compensibili, di cedimento visti i 35 anni. I nomi di Marcos Alonso ed Emerson Palmieri restano presenti sul taccuino di Marotta e Ausilio ma non sarà facile strapparli al Chelsea, soprattutto il secondo.

In mezzo al campo le certezze sono cinque: Roberto Gagliardini, Arturo Vidal, Marcelo Brozovic, il ritrovato (si spera) Stefano Sensi e soprattutto Nicolò Barella. Radja Nainggolan dopo aver fallito la chance concessagli dalla società tornerà in prestito secco nella sua amata Cagliari mentre Christian Eriksen sarà ceduto per stessa ammissione di Marotta. Matias Vecino, invece, tornerà disponibile dopo il brutto infortunio al ginocchio che lo ha tenuto ai box da luglio. L'uruguaiano potrebbe essere usato come pedina di scambio per arrivare a qualche grande obiettivo di mercato a gennaio oppure restare fino a giugno per giocarsi le sue carte in questa stagione.

La partenza di Eriksen con probabile destinazione Psg o Manchester United potrebbe partorire uno scambio con Leandro Paredes o Donny van de Beck entrambi in difficoltà rispettivamente con transalpini e Red Devils. Non solo, perché all'Inter piace molto ormai da mesi Rodrigo De Paul e la partenza di entrambi, unita magari a quella di Vecino, potrebbe spingere la società all'investimento importante in mezzo al campo a prescindere da ipotetici scambi. Sul piede di partenza anche Ivan Perisic e l'attaccante Andrea Pinamonti mai realmente entrato nelle grazie di Conte.

In attacco Romelu Lukaku e Lautaro Martinez sono intoccabili con Alexis Sanchez che ha dimostrato di essere importante ma troppo fragile per farci totale affidamento. La società dovrà dunque intervenire per rinforzare un reparto ridotto ai minimi termini. La pista che porta a Gervinho è la più praticabile ma non è detto che in nerazzurro possa arrivare un altro attaccante anche perché si potrebbe imbastire con il Cagliari uno scambio di prestiti Pavoletti-Nainggolan. I nomi di Lasagna e Pellè restano vivi mentre quelli di Giroud e soprattutto Milik sembrano dei sogni difficili da realizzare a gennaio. Il sogno resta Papu Gomez in rotta e in uscita dall'Atalanat: ci vorranno 10-12 milioni di euro più un ingaggio da 3 milioni di euro per strappare il 32enne argentino a Percassi.

La Juventus annaspa

La Juventus è stata abituata dominare negli ultimi anni ma quest'anno il cambio di panchina, per ora, non ha portato gli effetti sperati, soprattutto in campionato. Sei vittorie, sei pareggi e una bruciante sconfitta contro la Fiorentina sono il magro bottino raccolto dalla Vecchia Signora in tredici giornate giocate. Dieci punti di svantaggio sul Milan capolista, nove sull'Inter seconda ma con ancora un match da recuperare: quello casalingo contro l'ostico Napoli di Gattuso. La difesa bianconera nonostante i tanti problemi di infortuni è la seconda più forte d'Italia con 13 reti subite contro le 12 dei partenopei, mentre l'attacco stenta con soli 25 centri realizzati.

La squadra di Pirlo nei prossimi cinque impegni di campionato se la vedrà contro Udinese in casa, Milan a San Siro, Sassuolo allo Stadium, Inter al Meazza e infine Bologna tra le mura amiche. Cinque partite da non steccare per la Vecchia Signora che ha esaurito i bonus in campionato con in mezzo la finale di Supercoppa Italiana contro il Napoli più gli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Genoa.

Se in campionato la Juventus annaspa, in Europa le cose vanno per il verso giusto con un girone vinto davanti al Barcellona di Messi e Koeman con lo 0-3 del Camp Nou che ancora è negli occhi dei tifosi bianconeri. Gli ottavi di finale di Champions League metteranno davanti alla Juventus il Porto di Conceincao. L'obiettivo dichiarato della società è quello di vincere il decimo scudetto ma quello reale è riportare a Torino la Champions League a distanza di 25 anni dall'ultima volta. Se Pirlo riuscisse in questa ardua impresa allora i tifosi e la società potrebbero anche perdonargli lo scivolone in Serie A.

Rinforzi necessari

La Juventus potrebbe decidere di rinforzarsi in difesa visti i continui infortuni di Chiellini e Demiral. I soli Bonucci e de Ligt, rientrato in campo solo a fine novembre dopo l'operazione alla spalla, non possono bastare con Pirlo che si è spesso dovuto inventare centrale per sopperire alle assenze in quel reparto. In mezzo al campo la rosa è folta e ci sarà da sfoltire cedendo Khedira, ormai fuori dal progetto.

Pirlo si aspetta decisamente di più da due uomini chiave: il primo è Rodrigo Bentancur che ha visto calare e di molto il suo rendimento, il secondo è l'oggetto misterioso Arthur, arrivato a Torino per 75 milioni di euro ma grande assente finoa a questo momento. Kulusevksi e Chiesa sugli esterni viaggiano a corrente alternata ma sono giovani e si faranno così come Mc Kennie, rivelazione di questa prima parte di stagione. Bernardeschi e Ramsey non riescono ad essere decisivi ed incisivi ma pare difficile vederli partire a gennaio o vedere qualche innesto tra metà campo ed esterni d'attacco.

In avanti le uniche due certezze sono ovvimente CR7 e inaspettatamente Alvaro Morata che è invece l'uomo in più di questa Juventus. L'uomo decisamente in meno, per via di varie ragioni, è sicuramente Paulo Dybala che sta mancando in tutti i sensi alla squadra. Due soli gol contro Genoa e Ferencavaros, zero assist, tante tribune e panchine non sono numeri da Joya che ha in ballo il rinnovo di contratto, che slitterà probabilmente a febbraio. In attacco si potrebbe cogliere l'occasione Milik ma attenzione a Roma e soprattutto Atletico Madrid che sono forti sull'attaccante polacco del Napoli. Possibile l'arrivo dell'ex Fernando Llorente ai margini come Milik al Napoli.

Segui già la pagina di sport de ilGiornale.it?

Commenti