Ecco perché Var vuole dire polemiche

Colpa del protocollo. Ancelotti fermato un turno. Lampard (Chelsea): «Più controlli video»

Ecco perché Var vuole dire polemiche

Il pari avvelenato tra Napoli e Atalanta è la nuova puntata del difficile rapporto tra calcio e Var. Che fa discutere, e non poco, anche Oltremanica come dimostrano le ultime critiche di Frank Lampard, tecnico del Chelsea. Sul banco degli imputati c'è quel video, tecnicamente conosciuto per l'«on field review» (revisione in campo), che tante volte resta spento. Per la logica di un protocollo deciso dalla Ifab, inteso come direttive e linee guida, che dimostra i suoi limiti. Non riuscendo così nel suo intento principale, ovvero cancellare le polemiche.

Alle pendici del Vesuvio il risveglio è stato un misto di rabbia e un senso di ingiustizia vissuta. C'è il caso ormai stranoto del contatto tra Kjaer e Llorente (dove il Var non poteva intervenire in quanto non si trattava di chiaro ed evidente errore arbitrale, ma il fischietto Giacomelli ha scelto di non giudicare proprio l'azione) ma anche quello meno analizzato del fallo su Pasalic a gamba alta su Callejon, toccato in testa con i tacchetti dall'avversario che hanno coinvolto l'arbitro. E che hanno fatto infuriare il patron azzurro De Laurentiis. In un caso simile (quello di Verona-Milan con il tocco di Stepinski su Musacchio) l'arbitro Var Orsato convinse Manganiello a rivedere l'episodio per cambiare il giallo in rosso per il calciatore del Verona. Cosa che non è avvenuta a Napoli tra il Var Banti e Giacomelli. «Il Var aiuta l'arbitro a sbagliare di meno, sono favorevole purchè la discrezionalità del direttore di gara sia sempre garantita e ci sia omogeneità. Quello che forse è venuto meno nelle ultime partite con interpretazioni diverse, così l'ad dell'Inter Marotta.

L'ambiente attorno al Napoli è sconfortato, con il fratello di Lorenzo Insigne, Marco, che tuona anche contro la Juve e il rigore assegnato dopo un fallo di Sanabria su Ronaldo («Il Var dov'è? Siete la rovina del calcio») e la solita interrogazione - del senatore Pd Piattella e di altri parlamentari napoletani - sull'affaire Giacomelli-Banti.

La prima conseguenza diretta del finale turbolento al San Paolo è la squalifica di un turno per l'espulso Carlo Ancelotti, reo di avere - entrando in campo a gioco fermo - contestato una decisione arbitrale. Il tecnico aveva raccontato a fine gara di essere stato invitato dall'arbitro ad aiutarlo a riportare la calma, salvo poi sventolargli il cartellino rosso nel momento in cui Ancelotti gli ha chiesto se non avesse qualche dubbio sull'azione. E così salterà la sfida dell'Olimpico.

E ieri da Londra, sulla questione dell'uso della tecnologia, si è pure pronunciato anche il collega del Chelsea Frank Lampard. Secondo cui gli arbitri dovrebbero consultare più spesso i monitor a bordocampo, contrariamente alle direttive. «Fanno parte della Var e penso che siamo a un punto tale che, a mio parere, si debba cambiare atteggiamento - il pensiero del tecnico inglese -.

Capisco che ci sia sempre l'elemento umano di mezzo, sono degli uomini a controllare le azioni, ma penso che andare a guardare il monitor a bordocampo sia la strada da percorrere». Ma ci sono delle regole e finchè avranno dei punti deboli, il Var sarà sempre nel mirino.

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