Mezzogiorno di fuoco. Per la Juventus. Perché più che un'urna quella di Nyon è una roulette russa. Altro che palline, sono veri e propri colpi. Qualcuno si potrebbe rivelare a salve, ma gli altri sulla carta hanno tutte le caratteristiche per risultare letali. Sarà sorteggio libero, tutti contro tutti (diretta tv dalle ore 12 su SkySport1). Le cartucce: tre spagnole, due tedesche, una francese e una turca. Vale a dire: Barcellona, Real Madrid, Malaga, Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Paris Saint Germain e Galatasaray. Queste, con i bianconeri, rappresentano il famigerato G8 del calcio. Orfano, proprio nella stagione in cui la finale di Champions League si gioca a Wembley (25 maggio), di squadre inglesi.
Un fronte in meno nel risiko pallonaro, ma bastano i carrarmati rimasti sul campo. A partire dal Barcellona. Lo spauracchio. Capace di una remuntada straordinaria contro il Milan, che comunque ha evidenziato tutti i limiti dei blaugrana. Perché a tre minuti dalla fine i rossoneri erano comunque a un gol dalla qualificazione. E se a San Siro avevano giocato la partita perfetta, al Camp Nou nonostante la serata da incubo la squadra di Allegri ha creato almeno tre occasioni limpide. E poi qui la Juventus è un po' come se avesse già vinto perché in Spagna i giornali catalani indicano nella Signora il pericolo numero uno insieme al Real Madrid. Perché la squadra di Conte sembra avere un dna europeo e non solo perché non perde da diciassette gare di fila. Certo il Barça risvegliato resta un gradino sopra, ma la Juve ha le carte per giocarsela. Più in uno scontro secco che su due gare, dove solitamente la differenza alla lunga emerge (e nelle prove sorteggio è uscita proprio Juve-Barça).
Lo stesso discorso può valere per il Real Madrid di Cristiano Ronaldo, ancora in corsa più per l'aiutino arbitrale che per meriti propri. Però questa è la competizione di Mourinho che la chiama dei dettagli. Per ora a lui hanno detto tutti bene. E può essere un segno, come lo possono essere anche i precedenti: da quando la Coppa Campioni è diventata Champions League la Juve ha sempre avuto la meglio sulle merengues nei turni a eliminazione diretta, vincendo sempre in casa.
Dalla Spagna alla Germania, la storia non cambia. Il Bayern Monaco, nonostante il brutto ritorno con l'Arsenal e la sconfitta in casa per 2-0, si presenta con i gradi di candidata alla vittoria. Lo choc della finale persa in casa l'anno scorso, contro il Chelsea, è una motivazione unica. L'arrivo di Guardiola a giugno potrebbe far pensare che l'anno buono sia il prossimo, ma non è così perché Jupp Heynckes ha costruito una squadra solida attorno alle eccellenti individualità.
Come Barça e Real ha nell'attacco tutta la forza, mentre alla difesa si può far male. E Conte ha dimostrato di saper colpire i punti deboli delle rivali. E ne ha qualcuno in più, l'altra tedesca: il Borussia Dortmund. I campioni di Germania sono considerati la vera outsider: bel gioco, giovani e freschezza hanno incantato prima la Bundesliga e ora l'Europa. Invece il ricco Psg di Ancelotti si sta nascondendo: «Servono cinque anni per vincere la Champions». Ma chi ha Thiago Silva e Ibrahimovic, Pastore e Lucas non può non puntare al colpo grosso. Anche perché, poi, c'è un Lavezzi che sul palcoscenico europeo diventa straordinario: 5 gol nelle ultime 4 gare di Champions.
E allora di pallottole gradite ne restano due da prendere comunque con le molle: Galatasaray e Malaga. I turchi con Drogba e Sneijder si sono trasformati a gennaio, con la vecchia volpe Terim che non rinuncia mai anche all'ex bianconero Felipe Melo. Gli spagnoli sono partiti dai preliminari, hanno tenuto dietro il Milan nel girone e eliminato il Porto. Isco è un talento puro, ma restano alla portata. Con loro la Signora farebbe bingo pensando anche al campionato: i quarti si giocano il 2-3 aprile e il 9-10 aprile.
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