Egonu, un'altra pausa azzurra di troppo

Esclusione "concordata" dal torneo preolimpico, ma è di nuovo polemica

Egonu, un'altra pausa azzurra di troppo
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Non si placano le polemiche attorno all'Italvolley femminile, che dopo il flop all'Europeo sarà impegnata a Lodz (Polonia) dal 16 al 24 settembre nel torneo di qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024. Lo farà senza Paola Egonu, che non figura nell'elenco delle giocatrici convocate dal ct Davide Mazzanti. Una decisione ufficializzata ieri pomeriggio, ma che era nell'aria e che parte dal famoso Mondiale 2022, spartiacque non necessariamente in positivo della storia recente della Nazionale femminile. E se al termine della rassegna iridata era arrivato lo sfogo della nostra stella sui presunti insulti razzisti, a seguito dei quali l'atleta aveva scelto di lasciare momentaneamente l'azzurro, il post Europeo è destinato a essere segnato dalla frattura ormai insanabile col commissario tecnico, che l'ha relegata al ruolo di riserva durante tutto il torneo.

La Federvolley ha optato per la linea diplomatica della scelta condivisa. Nel comunicato federale si legge infatti che «l'atleta azzurra, pur ribadendo il proprio attaccamento alla maglia dell'Italia, ha concordato con il commissario tecnico e il presidente federale Manfredi di non partecipare al torneo in Polonia per prendersi un periodo di riposo». L'Europeo appena concluso, però, ha raccontato una realtà ben diversa: un rapporto ormai inesistente tra Mazzanti e Egonu, ben mascherato dal contegno esemplare tenuto da Paola durante il corso del torneo. Ma tutto il gruppo azzurro ha manifestato una certa insofferenza verso un ct al quale, contrariamente a quanto dichiarato dopo il ko contro l'Olanda, questa squadra sembra ormai essere sfuggita di mano.

Il futuro è tutto da scrivere, a partire proprio dal preolimpico che inizierà tra pochi giorni. L'Italia è inserita nella Pool C, con gli Stati Uniti e la Polonia padrona di casa che appaiono le avversarie più ostiche. Le prime due classificate accederanno direttamente al tabellone olimpico. In caso contrario, le residue chance di qualificazione passerebbero per un ripescaggio basato sul ranking mondiale al termine della Nations League 2024.

Un bel rischio, perché la precedenza spetterebbe alle nazionali provenienti dai continenti ancora senza squadre qualificate, per garantire il principio di universalità olimpico. Mazzanti, quindi, si gioca tutto: fallire l'accesso a Parigi 2024, dopo il flop all'Europeo, renderebbe complicato non riconsiderare la posizione del ct.

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