Ma El Shaarawy viaggia ai ritmi di Rivera e Patoil baby bomber »

Aggrappato al Faraone, il Milan cerca faticosamente di restare a galla. Ma se l'annata finora è da catalogare tra le più nere di ogni tempo, qualcosa di buono c'è. Il rovescio della medaglia di questo Milan da retrovia è un ragazzino ligure dalla faccia di bravo ragazzo, dalla cresta alla moda e dal cognome tipico da nuovo italiano: El Shaarawy. Mamma savonese, papà egiziano, Stephan a 20 anni appena compiuti (il 27 ottobre) si è già messo il Milan sulle spalle e si è guadagnato anche la fiducia del ct Prandelli.
I milanisti sorridono guardando questo ragazzo che, liberato forse da compagni d'attacco troppo ingombranti, è diventato il nuovo leader rossonero a suon di gol: già 7 in questo campionato (oltre a quello pesantissimo segnato in Champions a San Pietroburgo) che, aggiunti ai 2 segnati lo scorso anno, lo pongono di diritto tra i cannonieri più precoci della centenaria storia rossonera. Un bomberino da 8 gol in serie A a 20 anni è difficile da trovare in casa Milan. Nemmeno Pierino Prati, per restare tra i grandi cannonieri costruiti in casa, ci era riuscito: lui esplose a 21 anni, con scudetto e titolo da capocannoniere di serie A nel '68.
Dunque per trovare qualcuno a cui accostare El Shaarawy bisogna scomodare sua maestà Gianni Rivera o, molto più vicino al Faraone, lo stesso Alexandre Pato, buttato nella mischia a 18 anni appena compiuti da Carlo Ancelotti nel 2008. Il brasiliano arrivava però già da un'esperienza vincente con l'Internacional di Porto Alegre, campione del mondo per club, e a Milano esplose subito alla scuola di Ronaldo, un altro Fenomeno che in fatto di precocità è da record mondiale. Pato nel momento di compiere 20 anni il 2 settembre 2009 aveva già messo a segno 26 gol in campionato con la maglia rossonera, cifra che rappresenta il record per un under 20 del Milan. Gianni Rivera, infatti, alla stessa età si era fermato (se così si può dire) a quota 25, ma aveva già messo in bacheca niente meno che una coppa dei Campioni vinta a Wembley nel '63.
Pato e Rivera a parte, però, sono rarissimi i casi di bomber rossoneri under 20. Bisogna citare Giancarlo Danova, il mitico “Pantera” degli anni Cinquanta, per annotare 10 gol a meno di 20 primavere: milanesissimo di Sesto San Giovanni, classe 1937, cresciuto nel vivaio e sbocciato a fianco di mostri sacri come Schiaffino, Grillo e Altafini. Danova restò al Milan per 4 stagioni, ma poi finì per arrendersi alla concorrenza dei vari Mora, Barison e Amarildo e se ne andò al Toro. Un altro caso fu quello di Silvano Villa, bomberino che aveva illuso il popolo rossonero nei primi anni Settanta (8 gol a meno di 20 anni), ma anche lui finì presto la sua parabola. Discorso a parte per Sergio Battistini che negli anni '80 segnò 16 gol in rossonero prima dei 20 anni, ma ahimè quasi tutti in B.


El Shaarawy però, con i suoi 7 gol in 10 giornate, adesso si pone un altro obbiettivo: potrebbe diventare uno dei più giovani capocannonieri della storia della serie A: prima di compiere vent'anni ci era riuscito solo Felicino Borel, juventino degli anni Trenta, lui potrebbe eguagliare due mostri sacri come Peppino Meazza e Giampiero Boniperti e soprattutto invertire clamorosamente la tendenza degli ultimi anni che hanno visto il trionfo di bomber anziani come Totti (a 31 anni) e Ibra (31), Del Piero (34) e Di Natale (34).

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