La Lazio prova a farsi del male da sola (espulso Mauricio al 6’ per una brutta entrata da ultimo uomo) ma riesce comunque a far rispettare la legge dell’Olimpico, dove fin qui ha sempre vinto sia in Europa che in campionato: i biancocelesti liquidano la pratica Rosenborg e sono sempre più vicini alla qualificazione (classifica gruppo G: Lazio 7 punti, St. Etienne e Dnipro 4, Rosemborg 1). Matri, Anderson e Candreva regalano sorrisi a Pioli, che però deve registrare ancora qualcosa in difesa: tante, rigore finale parato compreso, le occasioni per il Rosenborg durante i 90’. La serata della Lazio comincia come peggio non potrebbe: Hoedt e Mauri, da calcio d’angolo, centrano palo e traversa, poi Mauricio sbaglia lo stop e regala il pallone a Soderlund che viene falciato mentre s’invola verso Berisha. Inevitabile il rosso. Lazio costretta in 10 per almeno 85’, Pioli sacrifica Onazi, arretra Mauri in mediana, lascia Candreva e Anderson con Matri, affiancando Gentiletti a Hoedt dietro. Un po' in confusione, i biancocelesti subiscono la zuccata di Bjordal ma al primo vero assalto passano: è il 28’ quando Candreva indovina l’assist perfetto per Matri, che si infila tra Bjordal ed Eyjolfsson bucando l’incolpevole Hansen. È un gol che vale oro ma nel quarto d’ora che precede l’intervallo sono i pali a salvare Berisha. Che mette la mano su Skjelvic, ma poi può solo limitarsi a sperare che il colpo di testa di Soderlund, in anticipo su Gentiletti, non faccia danni. Rosenborg sfortunato.
La Lazio si ricompatta, si stringe sulle due linee di quattro e riparte con rapidità: al 9’ Matri si traveste da assistman e appoggia per Felipe Anderson, che col destro mette in buca firmando la prima rete europea stagionale. Sul 2-0 l’inferiorità numerica fa meno paura ma il Rosenborg, se in difesa mostra evidenti lacune, quando attacca sa pungere. E al 25’ riaccende la partita con Soderlund, che giganteggia su Gentiletti sfruttando al meglio il cross di Skjelvic. Lulic e Milinkovic-Savic per Felipe Anderson e Mauri, mentre i norvegesi spingono e quasi trovano il 2-2 con la stessa azione Skjelvic-Soderlund, ma l’attaccante stavolta grazia Berisha. C’è da soffrire, ma su un’incursione offensiva di Radu consente a Candreva di presentarsi dal dischetto: Hansen respinge, ma il numero 87 fa suo il tap-in e regala un finale sereno all’Olimpico. Berisha, in pieno recupero, si supera respingendo il rigore di Soderlund.
Male la Fiorentina: sconfitta in casa
Si complica il cammino della Fiorentina in Europa League. Al Franchi di Firenze i viola dominano i polacchi del Lech Poznann, sul piano del gioco, ma alla fine escono sconfitti 2-1. Decisivi i gol nella ripresa di Kownacki e Gajos a cui replica nel finale Giuseppe Rossi. Dopo tre giornate nel girone I i toscani sono ultimi con 3 punti, in testa il Basilea con 6 seguito a 4 da Lech e Belenenses. La prima emozione dell’incontro al secondo minuto quando una punizione tesa di Mati Fernandez trova Babacar che non centra la porta. Al 21’ contropiede dei toscani con Rebic che serve Babacar ma il portiere Buric in uscita anticipa il senegalese, poco dopo è ancora l’ex Modena a rendersi pericoloso con un colpo di testa a lato. La Fiorentina ha in mano le redini del gioco ma non riesce a scardinare il fortino polacco, ci provano ancora Mati Fernandez con una conclusione da fuori ma la mira non è precisa. Al 58’ destro potente di Babacar nel cuore dell’area ma il portiere ospite respinge. Si gioca a una porta sola ma i viola non riescono a passare. Al 65’ doccia ghiacciata per il pubblico del Franchi con i polacchi che passano in vantaggio grazie a un cross basso su cui si avventa nel cuore dell’area Kownacki che anticipa tutti. La replica dei gigliati è sui piedi di Rossi poco dopo ma il tiro viene deviato in angolo. Insiste la Fiorentina, punizione dal lato corto dell’area tesa che taglia l’area senza trovare la deviazione vincente, il tiro si spegne di poco a lato. All’82’ si chiude la partita della Fiorentina, punizione dal limite per il Lech con Kaminski che di sponda serve Gajos che di potenza beffa Sepe. Prova a riaprire il discorso Giuseppe Rossi al 90’ insaccando un suggerimento di Mati Fernandez. Nel finale grande occasione per Babacar di testa ma la deviazione è fuori.
Poker del Napoli in Danimarca
Molto buona la prova dell'undici di Sarri. A Herning (Danimarca) il Napoli batte 4-1 il modesto Midtjylland. Classifica del gruppo D: Napoli 9 punti, Midtjylland 6, Legia e Bruges 1. La squadra di Sarri si conferma autentica macchina da gol, con un calcio piacevole e spettacolare ma anche efficace. In meno di un tempo il Napoli chiude la partita con un gol di Callejon e una magnifica doppietta di Gabbiadini, a conferma di un organico ricco e di qualità, nel finale il timbro anche del Pipita Higuain. Azzurri che possono ora concentrarsi sul campionato e sulla trasferta di Verona contro il Chievo, attendendo chissà buone notizie dallo scontro diretto tra Fiorentina e Roma. Reduce da quattro vittorie di fila tra campionato e coppa, il Napoli si presenta a Herning in formazione ampiamente rimaneggiata. Sarri concede un turno di riposo a Higuain, in attacco c'è Gabbiadini al fianco di Callejon con El Kaddouri al posto di Insigne.
Su un campo pesante e in un clima freddo, in avvio il Midtjylland prova a mettere alle corde gli azzurri puntando sulla maggior fisicità, ma dopo una ventina di minuti il Napoli reagisce e in meno di mezzora di fatto chiude la partita. Al 19' Callejon sblocca il risultato con un delizioso pallonetto a scavalcare il portiere su lancio lungo di Koulibaly. Poi sale in cattedra Gabbiadini: l'attaccante prima sfiora il raddoppio, poi segna una doppietta in meno di dieci minuti prima in spaccata da centro area e poi con un gran sinistro all'incrocio dal limite. Il Midtjylland accorcia le distanze al 43' con Pusic, poi è ancora il Napoli a sfiorare il poker con una traversa colpita da Callejon.
Secondo tempo giocato a ritmi più blandi, con il Napoli che controlla i tentativi di ritorno della squadra danese. Sarri prosegue nel suo turnover ragionato e manda a rifiatare Allan e Callejon, inserendo Hamsik e Higuain. L'occasione migliore è per i padroni di casa, con una conclusione da centro area di Royer respinta sulla linea da Koulibaly a Reina spiazzato.
Nel finale il Napoli allenta un po' troppo la tensione e consente ai padroni di casa di farsi vedere sempre più spesso dalle parti di Reina, dalla panchina Sarri si fa sentire chiedendo concentrazione fino alla fine. Il Midtjylland colpisce anche una traversa con Mabil in pieno recupero, poi Higuain prima del triplice fischio finale firma il poker con un preciso destro in diagonale.
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