Coronavirus

F1 in corto... circuito, e ora si è infettata

Tre casi nel paddock, meccanici con mascherina. E Melbourne ha paura

F1 in corto... circuito, e ora si è infettata

Il F1 Virus Alarm. Chissà come l'hanno presa gli abitanti di Melbourne quando hanno trovato questo titolo sulla prima pagina dell'Herald Sun. Poche ore prima Scott Morrison, il loro primo ministro aveva chiuso le frontiere per chiunque arrivasse dall'Italia. I ferraristi, controllati con i termometri in aeroporto, erano arrivati in tempo. Così come tecnici e meccanici di Alpha Tauri, Pirelli, Magneti Marelli e Brembo. La F1 indossa le mascherine e prosegue il suo viaggio d'avvicinamento al primo Gp. Un albergo vicino al circuito è stato chiuso, due meccanici della Haas e uno della McLaren sono finiti in isolamento volontario in attesa del tampone, ma questa notte si accenderanno i motori rispettando il programma, unico sport mondiale ad esserci riuscito finora.

In attesa che dall'Australia arrivino le immagini delle nuove F1 rombanti, per ora dobbiamo accontentarci del video, ormai quasi virale, delle due signore che litigano per strapparsi gli ultimi rotoli di carta igienica sugli scaffali. C'è poco da ridere. Intanto il ministero della sanità comunica che in Australia ci sono 112 casi confermati e 3 morti. Il contagio è solo all'inizio, e quel carrozzone pieno di gente in arrivo dall'Europa comincia a preoccupare. Non ci si stringe più la mano, si cerca di stare a distanza, ai piloti è stato vietato di firmare autografi, ma quei meccanici al lavoro con le mascherine fanno tanto un brutto film che non vorremmo vedere. Fermare ora il Gp, business da 60 milioni di dollari e da 300mila spettatori, pare impossibile, anche perché ormai i danni sarebbero stati fatti (tutti i potenziali portatori del Covid-19 sono già arrivati) e la speranza è davvero che il virus non abbia viaggiato con la F1.

Lontano da tutto ciò, Hamilton ha cominciato la sua marcia d'avvicinamento verso i record di Schumi (7 mondiali e 91 vittorie) tra canguri e coala andando a far visita all'associazione a cui aveva donato mezzo milione di dollari dopo gli incendi devastanti di inizio anno. Anche per questo gli organizzatori hanno voluto salvare la gara a tutti i costi. Così è difficile anche per gli attori vivere in una bolla come se nel mondo non stesse accadendo nulla. D'altra parte se la Champions continua a porte vuote, la F1 non vede perché dovrebbe fermarsi. E allora avanti con le polemiche e le accuse. Ferrari e Red Bull hanno scritto alla Fia per chiedere chiarimenti sul volante magico (il Das) della Mercedes. C'è insomma già una spaccatura tra i 7 team che si erano schierati contro l'accordo Fia-Ferrari sui motori. Questa è la F1. Quando si intravede la possibilità di vincere si dimenticano gli alleati.

E il virus.

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