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F1, Monza a rischio? Arriva il Gp di Lugano

La Svizzera riapre ai motori, ma non a scoppio. Un successo la Formula elettrica. Il patron Agag: "Città in fila per ospitarla"

F1, Monza a rischio? Arriva il Gp di Lugano

A Londra guida una Tesla, supercar da 0-300 in un respiro, autonomia 400 km. «Poi faccio il pieno e spendo più o meno dieci sterline al mese». Cioè la collega alla presa di casa e la carica. La Tesla è elettrica. Come la sua Formula E. Alejandro Agag, genero dell'ex premier spagnolo Aznar, ex politico e da anni imprenditore del motorismo sportivo, è infatti il papà della Formula E: il mondiale delle monoposto elettriche scattato a Pechino in settembre e che dopo 6 prove «c'è la fila di città che vogliono ospitare le gare» spiega Agag, «torno ora da Lugano, presto faremo un Gp anche lì». E l'Italia? «Doveva ospitare la prima corsa, a Roma, poi è cambiato sindaco e tutto è slittato...» La misura del successo del campionato la offre proprio la Svizzera che, con legge apposita, da quasi 50 anni aveva bandito le competizioni motoristiche (dopo la tragedia di Le Mans 1955, auto sulle tribune, 84 morti e 120 feriti) ma ora ha riaperto le frontiere solo alla Formula E. Con la F1 in crisi di pubblico, con Monza che vacilla e potrebbe perdere il Gp d'Italia, basta dunque puntare verso nord di 60 km e a Lugano i tifosi troveranno un piccolo Gp di Monte Carlo ad attenderli. «Ora l'obiettivo è coinvolgere sempre più Case» conferma Agag. Oltre a Renault già presente, presto Bmw, Audi, giapponesi e cinesi. L'Italia latita anche in questo. «Il sogno? Che la Ferrari corra anche da noi. L'obiettivo? Portare la Formula E in casa del petrolio...

nei Paesi arabi».

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