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La F1 partirà per prima. Oms e Cio pronti a "imparare"

La F1 sta studiando il suo protocollo medico per la ripartenza programmata, ma non ancora ufficializzata, in Austria per il primo weekend di luglio

La F1 partirà per prima. Oms e Cio pronti a "imparare"

Un caso di positività all'interno del paddock non fermerebbe la F1. Lo racconta Gerard Saillant, luminare parigino, grande amico di Todt e Schumacher e membro della commissione medica della F1. «Se ci sarà un nuovo contagio, il Mondiale non deve fermarsi ha dichiarato all'Equipe -, sarebbe come dire che chiudiamo la metropolitana perché è stato trovato un passeggero positivo». La F1 sta studiando il suo protocollo medico per la ripartenza programmata, ma non ancora ufficializzata, in Austria per il primo weekend di luglio. «Ora abbiamo un dispositivo di test rapido per la conferma della diagnosi e possiamo isolare e testare le persone che sono state in contatto con un positivo», aggiunge il professore raccontando come anche il Cio e l'Oms siano in contatto con la Fia perché il Mondiale sarebbe il primo grande evento internazionale a riprendere.

La F1 ha allo studio anche una app per registrare i contatti all'interno del paddock e negli hotel durante un weekend di gara. «Ci saranno differenze tra circuito e circuito perché ognuno ha le sue specificità. Anche tra paese e paese ci sono differenze e magari quando si arriverà a correre a Singapore o in Vietnam i pericoli di contagio saranno molto diminuiti». La F1 a porte chiuse pure in versione molto light con un massimo di 100 persone a team, movimenterebbe anche centinaia di altri addetti ai lavori tra commissari, medici, personale televisivo. Seppure chiudendo le porte alla stampa sarebbe difficile restare sotto le 1400/1500 persone. Un bel numero di persone da testare e controllare. L'idea è di mettere tutte queste persone all'interno di una bolla e farle vivere isolate per i tre/quattro giorni di gara prevedendo poi trasferte brevi tra paesi confinanti all'inizio e week end condensati nei casi di doppio appuntamento sullo stesso tracciato. Alla F1 piacerebbe essere d'esempio per gli altri sport.

Certo continuare dopo aver trovato un positivo nel paddock non sarebbe la cosa più facile del mondo Vedremo se questa volta la F1 riuscirà a correre più veloce del virus.

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