La fabbrica dei Palloni d'oro apre i cancelli a re Modric

Il fuoriclasse croato a Milanello per visite mediche e firma del contratto. Il nuovo leader del Diavolo ora è lui

La fabbrica dei Palloni d'oro apre i cancelli a re Modric
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I cancelli della fabbrica dei Palloni d'oro hanno riaperto ieri mattina per accogliere l'ultimo esponente della nobile schiatta. Si tratta di Luka Modric, 39 anni all'anagrafe (compirà 40 anni a settembre), reduce dai trionfi di Madrid con il mitico Real scanditi lungo 13 anni, 6 le Champions league alzate e il Pallone d'oro conquistato nel 2018. È il settimo della serie dei Palloni d'oro arrivati a Milanello col trofeo già in bacheca (Paolo Rossi, JJ Papin, Baggio, Ronaldo, Rivaldo, Ronaldinho i precedenti) mentre sono stati addirittura otto i campioni premiati nel corso della loro carriera in rossonero (Rivera, 3 volte Van Basten, Gullit, Weah, Shevchenko e Kakà). Modric ha scelto il numero 14, appena lasciato da Reijnders passato al Manchester City e potrebbe diventare il cambio della guardia più suggestivo dell'estate milanista che punta spesso sui ricorsi storici per trovare qualche spunto di ottimismo di bandiera (a 39 anni arrivò nel gennaio del 2020 Zlatan Ibrahimovic e fu l'inizio di una lenta risalita fino a toccare lo scudetto nel maggio del 2022) dopo il fallimento dell'ottavo posto. A Milanello lo ha scortato un solo giudizio di Carlo Ancelotti che nel giorno del saluto al Bernabeu si è commosso. "Non parlo del campione che tutti conoscono, segnalo solo che durante l'ultima stagione non ha saltato un allenamento". Ecco: di uno così ha bisogno il nuovo Milan di Max Allegri e Igli Tare per indicare la strada al gruppo che aveva perso due anni prima (con l'addio contemporaneo di Giroud e Kjaer) le guide carismatiche. E le conseguenze - vedi cooling break a Roma e la vita disordinata di Theo Hernandez - sono state sotto gli occhi di tutti.

Uno come Luka Modric non ha bisogno di presentazioni ma il caso - reduce da una vacanza sul lago di Como e di ritorno a Londra - ha voluto che il suo arrivo in aeroporto coincidesse con la partenza di John Terry, icona del calcio inglese e del Chelsea. Ai cronisti che lo hanno riconosciuto e circondato ha dettato un paio di frasi: "Luka è un calciatore fantastico, porterà la sua esperienza al Milan, un grande club e il mio preferito in Italia". Modric ha chiesto e ottenuto il contratto per un solo anno con eventuale rinnovo. La spiegazione è semplice: ha lanciato la rincorsa all'ultimo mondiale della carriera da disputare con la sua Croazia e il Milan e il calcio italiano possono garantirgli di giungere all'appuntamento del 2026 in perfetta forma. Durante il primo incontro con Tare, avvenuto in Croazia, ha anche rivolto al ds rossonero una domanda: "Ma state allestendo la squadra per vincere qualche trofeo?". Per tutto il Milan è il segno rivelatore della sua motivazione: d'accordo il mondiale prossimo ma non vuole fare la comparsa. Non è nemmeno il tipo disposto a parlare troppo.

E infatti, nei diversi passaggi milanesi, tra visite mediche e blitz a casa Milan per la firma del contratto, ha distribuito pochissime frasi. Ha dettato: "Sono molto felice di essere qui, sono molto carico, mi aspettano grandi sfide".

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