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Il faccia a faccia Rossi-Zarco: ecco cosa si sono detti

Il pilota francese Zarco ha raccontato come abbia avuto un faccia a faccia proficuo con Valentino Rossi: "Con Vale siamo stati circa quindici minuti da soli, ed è stato un bel colloquio"

Il faccia a faccia Rossi-Zarco: ecco cosa si sono detti

Johann Zarco ha cercato di spiegarsi con Valentino Rossi e Franco Morbidelli subito dopo il brutto incidente causato dal pilota 30enne francese che sarebbe potuto costare caro ai due piloti italiani e Maverick Vinales. Ecco le parole del centauro di Cannes alla Gazzetta dello Sport: "Con Franco abbiamo parlato tanto, ma solo via messaggi, era già partito. Con Valentino siamo stati circa quindici minuti da soli, ed è stato un bel colloquio".

Zarco si spiega

"Se hanno capito e accettato le mie spiegazioni? Franco mi ha chiesto scusa per aver detto quelle parole ma dopo aver visto il video a caldo lo aveva interpretato come se avessi fatto apposta per bloccarlo", la difesa di Zarco che ha po continato: "Gli ho detto che io non potrei mai pensare di fare una cosa così in una fase di staccata, e che per me non ero andato larghissimo. Dopo averlo superato non potevo restare così a sinistra, frenando sono andato un pò largo e lui anche per la velocità è rimasto sorpreso. Ne abbiamo parlato anche con Valentino, la scia a quasi 300 all’ora ha risucchiato la moto di Franco, come era successo a me in Australia nel 2018".

Il momento più brutto

Zarco ha poi spiegato come il momento più brutto sia stato quello immediatamente successivo alla caduta: "Quando mi sono alzato e sono andato a vedere come stava Franco. Per un bel minuto ero sotto choc, poi tornato al box ero preoccupato perchè mi bruciava la pelle in tre punti. Le immagini, invece, non ho voluto riguardarle mille volte, per confermare quello che già sapevo. Se dovrò farlo lo farò, ma per ora non c’è la necessità".

"È un peccato che vedano questa caduta come un mio errore, mentre non lo è. Anche Franco dopo averne parlato potrà riconoscerlo, con la spiegazione che gli ho dato capisce meglio cosa è successo. È facile criticare qualcuno ed essere molto cattivi con le parole, ma non devo farmi condizionare, perchè non sono io. In gara bisogna essere aggressivi, ma bloccare qualcuno a 300 all’ora e farlo cadere questo no. E comunque, ripeto, non ho fatto questo. È stato un incidente e mi sento sfortunato", la conclusione amara del pilota transalpino.

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