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Fantini di legno, tocca a capitan Tamberi

L'azzurra del martello è quarta dopo oltre metà gara sul podio virtuale

Fantini di legno, tocca a capitan Tamberi

Una medaglia di legno con tanto rammarico. Quel 73,18 sparato al secondo lancio ha tenuto Sara Fantini sul podio del lancio del martello per qualche minuto, poi le statunitensi Anderson e Kassanavoid e la canadese Rogers le sono passate davanti. Grande rammarico per la ragazza di Fidenza che arriva quarta al Mondiale, un risultato comunque di prestigio. Nell'alto una finale acciuffata all'ultimo salto e già è andata meglio del compagno di sventure, quel Marcell Jacobs che condivise con lui quella mezz'ora di gloria un anno fa sulla pista di Tokyo. Gianmarco Tamberi non parte tra i favoriti nella finale mondiale (appuntamento alle 2.45 ora italiana della notte tra oggi e domani), ma se non altro ci sarà. L'avvicinamento alla rassegna di Eugene è stato tormentato, con l'unico sussulto a marzo con il bronzo ai Mondiali indoor di Belgrado dove l'amico Marcell si prese l'oro nei 60. Il problema muscolare alla gamba sinistra, quella di stacco, ha richiesto addirittura il consulto con il luminare Wohlfahrt ed è il motivo principale dell'assenza di regolarità.

Ma sulla marcia di avvicinamento all'appuntamento in Oregon ha pesato anche la scelta di separarsi professionalmente dal papà-allenatore Marco poi sconfessata grazie anche ai buoni uffici del n.1 della Fidal Mei che ha destato più di una preoccupazione sul versante tecnico. Tamberi non appare sereno ma con cuore e orgoglio ha strappato in extremis un posto tra i 14 che si giocheranno le medaglie. Barshim cerca il tris dopo Londra e Doha, il coreano Woo Sang-Hyeok e il canadese Lovett sono tra i più in forma. Tamberi insegue l'unico titolo mai raggiunto ma già salire sul podio sarebbe un'impresa. «Spero di scrivere una storia diversa in finale», così il marchigiano.

Dalla pedana alla pista, dove altri due olimpionici azzurri di Tokyo (gli staffettisti Fausto Desalu e Filippo Tortu) iniziano la loro avventura nei 200. Nella gara in cui si attende la consacrazione del 18enne Usa Knighton, l'unico che sembra in grado di contrastare il campione del mondo uscente Lyles, Tortu (20.15 in stagione) cerca una difficile semifinale raggiunta già a Londra - a Doha corse i 100 centrando la finale -. «Sto entrando sempre di più in forma - così il brianzolo -. Abbiamo passato una settimana in raduno a Florence, il miglior modo di prepararci. La pista di Eugene è ottima: cercherò di fare il personale. Per la finale servirà un tempo sotto i 20.03». Appuntamento con le batterie alle 2.

05 della notte tra oggi e domani.

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