di Maria Rosa Quario
Le pulizie di primavera io le faccio ad agosto. Ho tempo, sono sola a casa, devo, voglio abbassare i mucchi e mucchi di carta ammassati durante linverno, roba utile per il mio archivio, per il mio lavoro, ma anche roba lasciata lì pensando «leggerò quando avrò tempo». Peccato che il tempo non ce labbia mai e che il mucchio intanto sia diventato pericolante, e allora via direzione cassonetto, non senza aver dato una rapida sfogliata e unocchiata più accurata per le pagine dello sport, va da sé.
Fra un quotidiano e laltro, ecco una chiazza di colore: è Sportweek, il settimanale della Gazzetta dello Sport, la cui copertina attrae la mia attenzione. Ritrae Federica Pellegrini e Luca Marin abbracciati, lei in costume lui in jeans e a torso nudo. Belli e sereni sopra il titolo «Noi siamo lamour». Oh oh. Cerco larticolo, parla della coppia di nuotatori che si è trasferita a Parigi per allenarsi con Philippe Lucas e mi rendo conto di quanto a volte, parlando o scrivendo, si riesca ad esaltare la provvisorietà di questa vita. Testuale: «I successi nel nuoto, durante questo biennio (con Mondiali a Shanghai e Olimpiade a Londra, ndr) non cambieranno le abitudini della coppia». Dice Federica: «Dopo i Giochi 2012 succederanno tante altre cose, io e Luca rivoluzioneremo la nostra vita e decideremo cosa fare in tutti i sensi. Io ho già listinto materno e una donna lo capisce subito quando è pronta». Anche Marin, che nel frattempo ha regalato al suo amour un quadro di autore per la nuova casa di Verona, non sembra avere dubbi: «Facendo ormai tutto assieme mi rendo conto ogni giorno di più che è lei la donna della mia vita».
Era febbraio, sei mesi fa. Per carità, ci sono matrimoni che durano molto meno e hanno pure partorito dei figli, qui si parla di due ragazzi giovani che nella vita hanno come priorità la carriera da atleti, ma proprio per questo mi dico: perché lanciarsi in proclami del genere, perché sbilanciarsi tanto (giornalista e atleti), sapendo che la vita, dopo lagonismo, sarà unaltra cosa? Ora si è scoperto che per la coppia Pellegrini-Marin proprio la parentesi parigina è stata fatale. Che nelloccasione lei si è resa conto di qualche crepa che cominciava ad aprirsi nella storia damour e le faceva venire voglia di evadere dallesclusività del rapporto, di legare con gli altri e le altre del gruppo: finalmente! È normale, lecito, giusto che sia così. Federica ha 23 anni, una vita dura fatta di allenamenti massacranti e ripetitivi, gare al massimo livello, stress mediatici, impegni con sponsor, tanto denaro in ballo e stupiva davvero il fatto che in mezzo a tutto ciò, non facile da reggere continuando a vincere per di più, ci fosse spazio anche per una storia damore già così matura e importante.
«Devo tranquillizzarla nei momenti di tensione prima della gara» diceva fra le altre cose Luca Marin nellarticolo di Sportweek. Possibile non avesse ancora capito, dopo tre anni di fidanzamento, che Federica la tensione la sa combattere e vincere da sola, anzi, a quanto sembra molto meglio da sola?
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