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Ferlaino lo portò in azzurro: "Inarrivabile e perciò eterno". Il San Paolo avrà il suo nome

Napoli Napoli e il Napoli gli intitoleranno il San Paolo. Una vecchia idea, che il grande Diego commentò ironicamente durante la sua ultima visita in città, qualche anno fa

Ferlaino lo portò in azzurro: "Inarrivabile e perciò eterno". Il San Paolo avrà il suo nome

Napoli Napoli e il Napoli gli intitoleranno il San Paolo. Una vecchia idea, che il grande Diego commentò ironicamente durante la sua ultima visita in città, qualche anno fa. «Mica sono morto» ma sapeva che prima o poi il teatro delle sue magie avrebbe portato il suo nome. Il minimo da parte di una città da lui innalzata in cima all'Italia e all'Europa del pallone. De Laurentiis è d'accordo, il sindaco De Magistris anche, i tifosi manco a parlarne, da oggi la questione sarà sul tavolo del Consiglio comunale. «Percossa, attonita, Napoli al nunzio sta, muta» la città inebetita non sa come reagire in tempi di virus, era partito un tam-tam per incontrarsi al San Paolo (che di questi tempi non si potrebbe fare), però il teatro di Diego è rimasto illuminato tutta la notte e parecchi nostalgici o semplici appassionati si sono incontrati applaudendo e inneggiando cori, il suo murales ai Quartieri Spagnoli è stato preso d'assalto. È il momento del dolore, è il momento di piangere per tutti. «Signore accoglilo a braccia aperte» ha detto Careca, compagno indimenticabile di quel Napoli vincente, Diego inventava e il brasiliano se andava dritto in porta con il vento nelle caviglie. Il libero, perché in quegli anni esisteva ancora questa figura, era Renica: «Ho speso per Diego le stesse lacrime che ho versato per mio padre». Bruscolotti dice soltanto: «Era mio fratello», ricordando la fascia di capitano che gli trasmise nell'anno del primo scudetto.

Non sa cosa dire Ottavio Bianchi: «Credetemi, vorrei ma non mi escono le parole. È una notizia devastante, gli ho voluto tantissimo bene». Fernando Signorini, l'amico e preparatore atletico: «Quando si allenava era una macchina perfetta, nato per giocare al calcio e per essere un talento inarrivabile». Corrado Ferlaino, il presidente che si autodefinì il carceriere di Diego. «Ha dato tantissimo alla città e tanto a me». Un mito da queste parti e per chi l'ha conosciuto, eroe degli stadi, Masaniello delle folle, inarrivabile e per questo eterno. Parli con i suoi compagni di squadra e incroci la gente per strada, sembra che nessuno riesca a parlare.

Ma cosa si può dire? Napoli piange e basta.

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