Dici Hockenheim, pensi Ferrari. L'ultima doppietta rossa risale al 2010, proprio su questa pista. Quella del celebre lasciapassare di Massa ad Alonso, «ordinato» dai box perché il brasiliano era più lento. Ma in quella gara ci fu altro. Vettel aveva strappato la pole a Fernando per due millesimi. Terzo Felipe. Al via il tedesco «spinge» contro il muretto lo spagnolo, ma si fa infilare dal brasiliano. E alla prima curva si ritrovano addirittura in testa le due rosse. Sarà ripensando a questo episodio che Vettel ieri ha detto: «Parto all'interno quindi vedremo cosa accadrà». Visto il precedente sono parole che potrebbero suonare come una minaccia. Ma il campione del mondo in carica, ostacolato dal compagno Webber bersaglio di gestacci in pista e di comprensione fuori, riconosce i meriti della Ferrari: «La strategia di Fernando è stata la migliore».
Alonso incassa i complimenti: «Abbiamo fatto una bella scelta strategica facendo un pit stop durante il Q3». La seconda pole di fila dello spagnolo dopo un digiuno lungo 31 corse lo carica a tal punto da non temere il meteo: «Abbiamo usato le gomme da bagnato, le gomme intermedie e d'asciutto. La macchina è andata bene in tutte le condizioni quindi siamo ottimisti per la gara». Per la quale non è prevista la pioggia, quella che mette d'accordo la prima fila del gp di Germania. «Le condizioni sono state al limite - sottolinea il campione di Oviedo riferendosi al Q3 -, certo erano le stesse per tutti però sarebbe meglio controllare il circuito. In pista c'era molto aquaplaning». Vettel gli fa l'eco: «In queste condizioni è sempre una lotteria».
Che premia anche Michael Schumacher che si è salvato in extremis nel Q1 e oggi partirà addirittura dal terzo posto in griglia sulla pista di casa: «Speriamo bene, io punto al podio. Non credo dovremo guardare davanti ma alle nostre spalle». A partire da Webber che, penalizzato, parte ottavo: «Ho fatto il meglio con queste condizioni. Vedremo cosa succederà in gara». E anche Hamilton ci crede.
Non si fa illusioni, invece, Felipe Massa, eliminato nel Q2 per un errore. «Potevamo avere due macchine davanti», si rammarica Stefano Domenicali, team principal della Ferrari, comunque cauto: «Non abbiamo troppi dati sulla durata degli pneumatici con pista asciutta». Il direttore tecnico Pat Fry conferma: «Sarà una gara piena di incognite, a cominciare da quella legata alla prestazione degli pneumatici sulla lunga distanza. Quanti pit-stop? Ah, bella domanda
Direi da uno a quattro».
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