«Fernando? Mi ricorda Niki Lauda»

Piero Ferrari, 67 anni, vicepresidente della Rossa, trepida per l'ultimo gran premio della stagione.
Ci sono speranze di successo?
«A Interlagos si sono già verificate due sorprese, ma a nostro sfavore - ricorda il figlio del Drake -, ora speriamo che l'esito si possa rovesciare».
Sei anni fa vinse proprio Alonso, ma correva per la McLaren.
«Era l'ultima gara di Michael Schumacher in Ferrari, in partenza gli scoppiò uno pneumatico, per un contatto, e Fernando si aggiudicò il campionato del mondo».
Nel 2008 Felipe Massa tagliò il traguardo con la corona al collo...
«Ma subito dopo scoprì che il titolo era di Hamilton. Lunedì mattina vorrei svegliarmi campione».
Alonso cerca il terzo mondiale, nel 2010 fu secondo e 5 anni fa terzo. È davvero il pilota migliore, come sostiene il presidente Montezemolo?
«Rappresenta la certezza della squadra, in ogni gara ha sempre dato il meglio, le rimonte non sono mai casuali. In corsa ha la lucidità del campione vero. Con le memoria dovrei tornare indietro, ai tempi di Niki Lauda, non sono però confrontabili, perché in epoche troppo lontane».
Anche Massa è già stato confermato per l'anno prossimo, nel futuro c'è un nuovo pilota?
«Nel 2014 sono attesi grandi cambiamenti, con macchine e motori differenti, magari anche guide diverse. Vettel può essere un'opzione per quel campionato: abbiamo già ingaggiato due campioni del mondo, Schumacher e Alonso, magari arriverà pure il terzo».
Tra le seconde guide, Felipe Massa si avvia al record di permanenza, 8 stagioni di seguito. È stato vicino all'addio?
«Funzioniamo bene così. Alonso è il riferimento, il brasiliano è uomo squadra, l'ha dimostrato anche negli Usa. È stata una stagione molto competitiva, con gare spettacolari: siamo migliorati dopo un inizio difficoltoso, sino al recupero della Red Bull».

Il doppio secondo posto, fra costruttori e piloti, sarebbe una semplice consolazione?
«Corriamo sempre per vincere. La F2012 è molto affidabile, peccato non avere preso punti in due gare, altrimenti saremmo davanti».