La doppietta Ferrari è rinviata. George Russell, l'intruso di successo, beffa la coppia Ferrari che si era accomodata in prima fila ballando sui guai della Red Bull con Verstappen rimasto senza potenza e Perez intrappolato dai suoi errori in Q2. Poteva essere una festa rossa, ma visto come sono finite le altre pole di Leclerc, forse è meglio così, anche se la statistica ricorda che in 37 edizioni del Gran premio d'Ungheria 22 volte ha vinto chi partiva in prima fila. Con Verstappen che gridava via radio un preoccupato no power, la Ferrari tutto si sarebbe aspettata tranne il giro perfetto di George Russell, un giro in cui non ha colorato di fucsia nessun settore, ma alla fine ha messo insieme un tempo impressionante con 44 millesimi di vantaggio su Sainz e 190 su Leclerc.
Una pole del pilota, ma anche della macchina, con tanta rabbia per Hamilton rallentato da un Drs incastrato e rimasto a 0.765, soltanto settimo. Al 73° tentativo della sua carriera baby George (24 anni compiuti a febbraio) ha guastato la festa Ferrari prendendosi una pole che i bookmakers quotavano a 20. Non ci credeva nessuno. Men che meno i due ferraristi che con Max senza potenza pensavano di essere al sicuro a cominciare da Carlos Sainz che aveva ottenuto il miglior tempo nei primi due settori, perdendo quindi la pole solo nelle ultime curve. «Il weekend è ancora giovane. Non siamo contenti di dove siamo», dicono dal box Ferrari Binotto e Mekies che adesso dovranno fare i conti con un ospite imprevisto al banchetto. Russell, per ora, ha fatto sparire il sorriso sul volto dei ferraristi, soprattutto da quello di Leclerc che non è riuscito a mettere insieme un giro a modo suo. Ha lottato con le gomme, la temperatura più bassa dopo la pioggia della mattinata, lo ha mandato un po' in tilt. «Peccato non essere in pole. Ho fatto tanta fatica in Q3 quando è uscito il sole. Ma ho lo stesso fiducia per la gara che sarà lunga e non si deciderà al primo giro. Saremo pronti».
Così come una pole non significava vittoria sicura per Leclerc, lo stesso discorso vale per Russell che però non si arrenderà tanto in fretta: non ha nulla da perdere, così come Norris incollato ai due uomini in rosso. Aggiunge una variabile alla strategia della Scuderia che comunque avrà due uomini a braccarlo su una pista come quella ungherese dove l'undercut (fermarsi prima al cambio gomme) è molto potente e dove avere un set in più di gomme tenere nuove a disposizione sarà molto umile. Senza contare che la prima staccata è lontanissima a 444 metri da via e prendere la scia non è impossibile.
George, oggi avversario imprevisto, potrebbe diventare un alleato importante se le due Ferrari dovessero riuscire a passarlo e lui mettersi tra le Rosse e un Verstappen alle prese coi primi veri problemi di affidabilità del motore rimasto senza potenza durante il suo ultimo tentativo in Q3 dopo un suo errore nel primo assalto alla pole. Non una bella giornata per la Red Bull. Non una bellissima giornata per la Ferrari. Ma come sempre al sabato non si vince nulla. A Maranello ormai lo hanno capito.
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