
«Continuiamo a spingere insieme, come una squadra». Charles Leclerc lo ha scritto sul casco che, per l'occasione, ricalca il disegno di quello indossato dai meccanici al pit-stop. Il messaggio è chiaro. Dobbiamo continuare a giocare di squadra per risalire il fiume. Anche se a dirlo è chi in questi anni ci ha messo pure l'anima. Il box della Ferrari è lastricato di buone intenzioni e di frasi ad effetto (quelle del fondatore), ma poi alla fine, nonostante l'affetto intramontabile dei tifosi, i risultati non cambiano. Anche la gara di casa rischia di trasformarsi in una via crucis piena di spine per Charles (foto) e Hamilton. La Sf-25 va in pista senza grandi novità, la trasformazione è rinviata a Barcellona, se non più in là ancora. Bisogna arrangiarsi con quello che c'è. Con un progetto che per Fred Vasseur non va ancora definito sbagliato. «Ci ritroviamo spesso alla fine dei week end con la sensazione di non aver estratto il massimo dall'auto, e fino a quando sarà così non potrò dire di conoscere l'esatto potenziale...».
Le prime prove ci hanno raccontato che le McLaren sono imprendibili (Piastri e Norris davanti, sorpresa Gasly a 0276, gli altri oltre i 4/10), tenendo conto che qui le qualifiche sono fondamentali, c'è poco da sognare. Negli ultimi due anni Max ha vinto partendo dalla pole e dietro si è spesso formato un trenino. Se il team papaya dovesse sigillare la prima fila, la gara potrebbe trasformarsi in una fantozziana corazzata Potëmkin. Leclerc, un po' febbricitante e sotto inchiesta per la pressione delle gomme, è sesto a 0475, Hamilton ancora più lontano (11°), anche se sulla simulazione gara la Scuderia è sembrata promettere bene. Vasseur, quando gli si chiede perché dovremmo avere fiducia negli uomini che hanno progettato una Sf-25 non proprio vincente, ha la risposta pronta. «Abbiamo cambiato direttore tecnico. Quando Loic Serra è arrivato, sei mesi fa, la monoposto attuale era già definita al 90%. Poi dipende dalle singole voci, ma le decisioni alla base del progetto erano già state prese». Come dire: non incolpate noi. Andate a prendervela con Enrico Cardile. Insomma, colpa di altri.
Non come Antonelli che ha spiegato così il suo ritardo da Russell (7 decimi): «Ho sbagliato io quando ho montato le gomme morbide». Bravo ragazzo. Mai raccontare storie. TV: oggi pole 15, domani Gp alle 16 (dir. Sky e Tv8)
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