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Ferrari-Juventus, i destini incrociati di casa Agnelli

Binotto sta ad Arrivabene come Paratici sta a Marotta. Ma l'ex del Cavallino lunedì era con Agnelli

Ferrari-Juventus, i destini incrociati di casa Agnelli

Una famiglia, due gioielli e la casa madre. Agnelli-Elkann, Juventus e Ferrari, la vecchia Fiat adesso Fca. Le storie parallele e vincenti, a fasi alterne, della Signora e della Rossa, racchiuse negli ultimi mesi in una parola: rinnovamento. Da Beppe Marotta a Fabio Paratici, da Maurizio Arrivabene a Mattia Binotto. Dai sessantenni ai quarantenni, anche se il nuovo team principal di Maranello è appena entrato nell'anno dei cinquanta. Non è una rottamazione, ma un cambiamento dettato da una parte, la Juventus, per dare nuovo slancio a un progetto vincente; dall'altra, la Ferrari, per tornare a vincere il titolo mondiale piloti dopo undici anni di digiuno.

Non sono rivoluzioni perché avvengono all'insegna della continuità, nel nome di John Elkann e Andrea Agnelli, e perché chi prende le redini del comando è cresciuto in casa: Paratici all'ombra di Marotta, mentre Binotto ha costruito tutta la sua vita professionale a Maranello.

Restano situazioni simili per tempistica e gestione. Dall'essenzialità nell'annunciare addii, che non sono fulmini a ciel sereno in entrambi i casi, ma ipotesi ampiamente previste nelle settimane precedenti. E poi c'è il metodo Agnelli-Elkann nel chiudere rapporti, quella risolutezza che solo se guardata superficialmente può essere scambiata per ingratitudine, un girare pagina senza fronzoli e convenevoli.

Sullo sfondo resta la morte improvvisa di Sergio Marchionne lo scorso luglio. Un tragico addio che ha avuto l'effetto di ribaltare equilibri consolidati negli anni ai vertici dei due gioielli della famiglia dai due cognomi, appunto la Juventus e la Ferrari.

Che inevitabilmente si incrociano. E così succede che nel giorno, lunedì scorso, in cui la Ferrari ufficialmente saluta Arrivabene, lo stesso team principal della Ferrari delle ultime quattro stagioni veda Andrea Agnelli. Incontro fissato da tempo, da prima delle vacanze di Natale fanno sapere dalla Signora. Però del manager bresciano si era già parlato come possibile nuovo Ad bianconero al posto di Marotta lo scorso ottobre. Oggi come allora da più parti viene ribadito che al momento non è una soluzione da considerare, che non c'è nessun discorso aperto di questo tipo nonostante il club bianconero non abbia ufficialmente un nuovo Ad, dopo averne avuti addirittura due in contemporanea (Marotta e Mazzia).

Anche se Arrivabene ne avrebbe tutti i requisiti. Perché è membro del consiglio di amministrazione della Juventus dal 2012, quindi partecipe non solo da tifoso quale è dei sette scudetti di fila. Ma soprattutto vanta un'esperienza unica nel campo del marketing, costruita alla Philip Morris dove tra l'altro ha incrociato Andrea Agnelli. E ai tempi di CR7, una risorsa in più capace di attrarre nuovi investitori e sponsor è sempre utile.

Anche solo da consigliere, ma liberato dalla Rossa e quindi con più tempo da dedicare alla Signora.

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