Ferrari mondiale se Lewis si suicida

Ma servono anche un Vettel sempre perfetto, controlli Fia sulle furbate Mercedes e Raikkonen sveglio pronto a far squadra

Ferrari mondiale se Lewis si suicida

La Ferrari può vincere il mondiale? No. Però sì nel caso la Mercedes dovesse far di tutto per perderlo. La Ferrari può dar fastidio alla Mercedes? Sì. Però no, se la Fia tornerà ad impedirglielo. La Ferrari ha tutto per vincere il mondiale? Ancora no, colpa di Raikkonen addormentato. Ma anche sì, merito di Raikkonen se dovesse finalmente e tardivamente svegliarsi e non beccarsi più distacchi abissali.

Buona notte a tutti i tifosi di rosso vestiti. Fate tanta nanna e bei sogni. Perché è sotto le coperte che in questi pochi giorni che ci separano dalla prova verità di domenica, a Suzuka, circuito secondo solo a Spa Francorchamps per complessità e completezza, potremo cullare sogni rampanti di titolo mondiale. Cinque notti di speranze, di attesa, di calcoli più o meno drogati e viziati dall'entusiasmo figlio della vittoria di Singapore e anche dalla stanchezza perché è di notte che si sogna, quando le palpebre pesano e calano. Poi, domenica mattina, al risveglio, capiremo se di sogno si è trattato o di un incubo che ritorna.

I 49 punti che separano il tedesco della Rossa dall'inglese über alles sono tanti. I sei Gp da qui a fine stagione sono pochi. E manca tantissimo l'ingiusto punteggio dello scorso anno, quello dei doppi punti nell'ultima gara. Quest'anno, se solo ci fosse stato, sai che pacchia il solo pensiero? Ma meglio così. Se sarà impresa, ribaltone, rimonta e vittoria iridata, almeno che sia giusta e meritata e non viziata da regole strane che non sono altro che uno dei tanti veleni che intossicano questo sport. Prendete le mappature Mercedes che la Fia aveva fin qui guardato con occhio benevolo. Prendete le pressioni delle gomme Mercedes che fin qui i controllori federali avevano lasciato abbassare con benevola noncuranza (fino a Monza avevano chiuso un occhio, da Singapore l'hanno riaperto). Prendete i riguardi avuti negli ultimi tre anni nei confronti del colosso germanico. Riguardi, a dirla tutta, pari solo a quelli ricevuti stagioni fa dalla Red Bull di Vettel che soffiava a meraviglia negli scarichi, volando via.

Per la Ferrari si tifa perché si deve, perché siamo italiani, perché è la nazionale, perché è una divisa, come quella degli alpini, dei carabinieri. Ma quest'anno c'è un motivo in più per tifare (oddio, c'era anche nelle ultime stagioni). Perché gli uomini di Maranello stanno cercando di tornare grandi e di combattere rispettando le regole.

Cosa ultimamente desueta in F1. Basti pensare a Toto Wolff boss Mercedes che domenica sera invece di far complimenti già parlava di sospetti sulle gomme ricevute, dimenticandosi delle pressioni delle sue, dei test segreti con Pirelli fatti all'indomani del Gp di Barcellona 2013 vinto dalla Ferrari. Test che avevano restituito una Mercedes per la prima volta über alles e gomme diverse mai digerite dalla Rossa che infatti smise di vincere. Per cui sì, la Ferrari potrebbe anche vincere il titolo. Ma servono quattro ingredienti.

Un Vettel sempre in versione Singapore, di sabato e di domenica. Un Hamilton che perda la testa. Un Raikkonen sveglio. Ma soprattutto una Federazione con gli attributi che mantenga dritta la barra dei controlli severi anti furbi. Altrimenti si ripiomba tutti nell'incubo.

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