La festa triste di una Milano che non brilla

La festa triste di una Milano che non brilla

D ieci coppe dei campioni, tre coppe Uefa, due coppe delle coppe, cinque intercontinentali, due coppe del mondo per club. L'argenteria di Inter e Milan brilla da sola. Oggi si festeggia un quarto e un quinto posto, finita la belle époque di Moratti e Berlusconi, cinesi e americani si accontentano di mettersi in coda, fuori dai grandi giochi. La stagione è stata modesta, anche mediocre per entrambe, due allenatori in discussione, uno, Spalletti Luciano senza un curriculum eccitante da calciatore, destinato a svuotare i cassetti e chiudere la valigia, l'altro, Gattuso Rino, campione del mondo e d'Europa di club e di nazionale. Persone e personalità differenti, anzi opposte, comunque professionisti di censo. Il calcio ha scarsissima riconoscenza, usa e getta, dovunque, secondo usi e costumi contemporanei, Inter e Milan pagano il conto a questa nuova era, sotto schiaffo di bilanci fragili, osservate speciali del tribunale amministrativo Uefa, alla prese con un futuro incerto, nonostante la propaganda dei dirigenti che mai hanno avuto il carisma e l'efficacia operativa dei loro predecessori. Inter e Milan vanno in Europa con premesse non certo stimolanti, il popolo nerazzurro sa che l'ex juventino Conte potrebbe riportare la squadra alla gloria passata, verrà accolto senza entusiasmi ma dovrà essere accettato. Quello rossonero non ha gli stessi progetti, consapevole che le bandiere non hanno più il vento di prima, Gattuso lo ha capito con umiltà, Leonardo e Maldini se ne sono resi conto in ritardo. Le chiacchiere servono soltanto d'estate, poi arriva il campo. Adesso è venuto il momento dei fatti, dopo le promesse elettorali.

I denari che vengono dalla qualificazione ai tornei Uefa possono servire a equilibrare situazioni delicate. La lezione di quest'anno non va dimenticata, il Milan ha sperato fino all'ultima partita nelle disgrazie altrui, l'Inter ha dovuto aspettare l'ultima partita temendo le disgrazie proprie. Milano merita altro.

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