
Metodologia e scouting. Sono le parole chiave alla base del nuovo progetto itinerante del Club Italia di calcio dedicato alla categoria Under 14: l'intento è anticipare di un anno e mezzo l'osservazione e la preparazione dei calciatori in erba, monitorandone un numero più ampio possibile al di là del merito o del talento e conoscendoli meglio attraverso un modello di allenamento condiviso.
Anche la Figc si muove dunque sulla scia di altre federazioni come nuoto e atletica che stanno ottenendo risultati importanti a livello internazionale con i loro giovani virgulti. Promettenti per la verità anche nel calcio, visto che almeno fino all'Under 20 arrivano già medaglie europee e mondiali. "La metodologia fa la differenza, va corretta nell'età in cui il calciatore viene fuori, la disciplina e lo scouting sono poi fondamentali per far crescere il talento e importante è anche la sinergia con i club", il messaggio del coordinatore delle nazionali giovanili maschili Maurizio Viscidi (a fianco, foto Figc) nei suoi incontri di aggiornamento con gli staff. E poi c'è l'aspetto sociale del progetto, che imita altre discipline: l'attività sarà anche fortemente inclusiva per quei ragazzi ancora in attesa di perfezionare il percorso per ottenere la cittadinanza italiana.
Mentre Gattuso prova a risollevare le sorti della nazionale maggiore (la corsa a un Mondiale da non mancare è partita dalla visita ai ritiri delle squadre) e il suo collega Baldini dovrà tornare a regalarci con l'Under 21 un posto alle Olimpiadi, l'obiettivo del nuovo progetto è di innalzare ancora, grazie alla collaborazione delle società, il livello qualitativo generale dell'attività dei vivai. L'iniziativa, che non prevede la formazione di una Nazionale vera e propria (previsti solo una serie di raduni di allenamento in 11 centri federali), porterà alla creazione di una rete che coinvolgerà sia i calciatori tesserati con club professionistici sia i più meritevoli di quelle dilettantistiche. Il tutto in sinergia con il Settore Giovanile e Scolastico della Figc e completando l'attività dei centri federali territoriali.
Una volta a regime, il progetto sarà l'anello di congiunzione tra quello per lo sviluppo del calcio giovanile (nelle fasce di età 6-13 anni) che nascerà nei prossimi mesi e sarà coordinato da Cesare Prandelli e l'attività internazionale delle selezioni azzurre a partire dall'Under 15. "A 15, 16 anni vediamo ragazzi che promettono, ma poi è come se fermassero il loro processo di crescita per mancanza di conoscenze: al traguardo arrivano i centrocampisti, per le punte il discorso si complica - così Viscidi in un'intervista nei mesi scorsi -. E poi i tecnici delle giovanili allenano i primi 75 metri di campo, non gli ultimi 25. Pensano al lavoro di squadra, non alla specificità del ruolo: a quell'età serve allenare il giocatore".
La novità verrà presentata ufficialmente il prossimo 26 agosto in occasione della finale della Supercoppa Primavera a Milano.
Viscidi ne guiderà il percorso tecnico delineando le linee guida da seguire con la supervisione di Luigi Milani, figura chiave che garantirà l'efficacia del piano formativo. L'area scouting agirà capillarmente su tutto il territorio sotto la direzione di Alessandro Musicco, responsabile junior.