La Juve vuol sognare Il Celtic vuole sbranare

La Signora deve riannodare la sua storia con la Champions. Scozzesi super in casa. Conte: "Tornati a non prendere gol"

La Juve vuol sognare Il Celtic vuole sbranare

Li hanno fatti arrabbiare andando ad allenarsi sul campo dei Rangers. Da quelle parti un sacrilegio, anche per questioni religiose. Ma questa Juve è ancora novellina nel calcio d'Europa. Il vecchio stile bonipertiano l'avrebbe condotta ad altro bon ton. Certo, se poi gli scozzesi venissero in Italia in tempo di campagna elettorale, capirebbero che poteva capitargli di peggio. Ma stasera l'orgoglio di Scozia ruggirà. Il Celtic non farà folklore con kilt e cornamuse. «Siamo tornati tra i migliori d'Europa ed è già una grandissima soddisfazione. Sarebbe sbagliato sottovalutarci perché abbiamo dimostrato di saper giocare un buon calcio». Detto a petto in fuori da Neil Lennon, manager del Celtic che ha la faccia e il taglio di un marine da film. Ma stavolta non vedremo piangere Rod Stewart sulla sua sedia del Celtic Park. La Juve non è il Barcellona: puoi perdere o batterla, ma altro fascino. Juve e Champions, una storia da riannodare. Il discreto fascino della Signora bianconera può lasciar profumi dietro di sè e magari qualche pianto: altrui o no, cominceremo a capirlo da questa sera.
Juve da Champions che non è come dire Juve da scudetto. Ci vorrà sempre qualcosa in più. Aggiunge Conte: «Contro la Fiorentina non abbiamo subito gol, una buona notizia. Servirà anche qui». Glasgow area Celtic non ha mai portato gran fortuna (due sconfitte su due). Varrà la pena provare ad aggrapparsi e scomporre Matri come ad una matrioska per capire l'effetto che fa anche in Europa. Eppoi gli altri: Buffon che conosce il pubblico caldo di Glasgow. «Ma il pubblico non ha mai segnato gol». Vucinic con il tocco di classe e Pirlo che sa per quale verso prendere gli scozzesi. Infine Conte che, stavolta, fa la parte del novellino. Prima apparizione da uomo della panca con vista Champions. Da calciatore non sono stati grandi ricordi, neppure nel giorno della conquista della Coppa (1996). Anche se, proprio in quella edizione, la squadra con Conte in campo vinse a Glasgow 4-0, sponda Rangers: gol di Del Piero, Torriceli, Ravanelli, Marocchi. Almeno la tradizione porta bene.

Ora c'è un altro film da interpretare. Tanto da scoprire, più nella Juve che negli avversari. Riusciranno i nostri eroi a tener botta al cuore scozzese e alla bella fama che il Celtic si è creato in questa coppa? Cinque partite giocate e 4 vinte, una contro il Barcellona, il ritorno perso al minuto 94. «Bisogna rizzare le antenne», ha ammesso il tecnico bianconero. Ma che dire? La Champions è come una bella donna. Fa sognare. Appunto. Perfino il Conte in eterna versione marine si è speso nell'idea romantica. «È un sogno essere tornati in Champions e ce lo stiamo godendo. Vogliamo continuare a sognare. Eppoi se qualcuno sarà più forte di noi lo applaudiremo». Sembra di essere in un altro mondo, un'altra Juve, pare di ascoltare l'alter ego meglio riuscito del tecnico bianconero. Non certo quell'esagitato delle memorie italiane. Forse effetto Champions, Europa: da memorizzare anche con l'arbitro.

In realtà la Juve ha fatto pace con la sua luna che, per lei, ha pescato la squadra per farla inebriare. Il Celtic è una buona squadra, altre lo sono di più. La Juve ha la chance per affacciarsi al gotha dell'Europa. Se spreca la simpatia dello stellone dovrà fare mea culpa. Meglio diffidare, lo dice la regola del calcio. Ed anche l'allenatore: «Abbiamo seguito il loro percorso fin dai preliminari e sappiamo che hanno costruito i successi soprattutto in casa. In campionato non hanno rivali dunque bisognerà fare grande attenzione». Anche perché il record casalingo degli scozzesi è bello tosto: 21 successi in 23 incontri.
Il Celtic Park sarà una bella e spettacolare bolgia: verde e arena. Il campo come una serra, le maglie e la gente intrise nel loro verde speranza. E il tecnico Lennon che dice quel che alla Juve non diranno fino al giorno della eventuale finale: «Per molti di noi, me compreso, si tratta della partita più importante della carriera». La Juve si è portata dietro campioni del mondo e gente abituata a pensare in grande, almeno nello stipendio.


Il Celtic ha provato a stendere il Barcellona, la Juve deve recuperare la sua storia. Una bella sfida tra chi ha fame. I quarti come missione. Nel giro di due partite la Signora ha la chance per sfamarsi. Non certo saziarsi.

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