"Mazzarri salta la panchina" hanno gridato dalla curva Fiesole mentre la Fiorentina passeggiava sulle macerie dell'Inter. Dopo i quattro gol subiti una settimana fa dal Cagliari, la squadra nerazzurra ne incassa altri tre a Firenze. E' ormai crisi vera. E la posizione del tecnico di San Vincenzo, al di là degli slogan dei sostenitori viola, si fa a questo punto delicata. Anche perché la sua Inter non solo ha perso (male) due gare di fila di campionato, ma ha dimostrato di non avere gioco, identità, carattere. Quel che invece ha messo in mostra la Fiorentina che davanti all'acclamato Batistuta ha saputo ritrovarsi dopo un inizio di stagione zoppicante.
Grazie ai gol del giovane talento Babacar, del campione Cuadrado e di Tomovic la squadra di Montella ha festeggiato la prima vittoria stagionale in campionato al Franchi dopo un digiuno che durava da 6 mesi, dal 6 aprile scorso, 2-1 sull'Udinese. Il tutto riuscendo anche a mantenere inviolata per la terza gara di fila. Alla Fiorentina sono bastati sette minuti per passare e cercare a mettere la gara sui binari ad essa più congeniali: innescato da Tomovic Babacar ha fatto partire un tiro potente quanto angolato sul quale nulla ha potuto Handanovic. Per il ventunenne attaccante senegalese, pericoloso anche nel finale di tempo nonostante l'infortunio al polso sinistro, è il secondo gol in A dopo quello al Torino. Un minuto dopo è stato Mati Fernandez a impegnare il portiere interista e al 19' i viola hanno raddoppiato, stavolta con Cuadrado recuperato da Montella dopo il forfait nelle ultime due gare per guai fisici: bellissimo anche il gol del colombiano che ha annichilito Handanovic. Mazzarri si è tolto la giacca, un gesto per provare a scuotere la sua squadra apparsa ancora condizionata dal 4-1 subito con il Cagliari. Ma la "carica" l'aveva la Fiorentina secondo la splendida coreografia in Fiesole. Nonostante il rilancio di Kovacic e Dodò, l'impiego insieme di Medel e M'Vila e l'attacco affidato al duo argentino Icardi-Osvaldo l'Inter ha faticato a trovare ordine, idee e reazione: la prima e sola parata di Neto nei primi 45' è avvenuta al 38' su Dodò. La Fiorentina, anche quando non gira al massimo (e non è il caso di stasera), anche quando cambia molto (7 cambi rispetto alla formazione che ha battuto la Dinamo Minsk) sfodera comunque sempre una sua identità di gioco. L'Inter no. Ha perso pure l'orgoglio, è una squadra senza capo nè coda. Nella ripresa Mazzarri ha tolto Ranocchia, in difficoltà su Cuadrado e già ammonito e inserito prima Hernanes arretrando D’Ambrosio poi Obi e infine Palacio per il nervoso Osvaldo: un’Inter a trazione anteriore per provare a raddrizzare il match.
Ma a parte un tiro di D'Ambrosio respinto da Neto è stata solo la Fiorentina a macinare gioco e a centrare il tris con Tomovic al primo gol in viola. Quindi prima Cuadrado poi Brillante (salvataggio sulla linea di Vidic) hanno sfiorato il poker. E alla fine sono stati solo fischi e sfottò sull'Inter.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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