C ome riprendersi il terzo posto all'ultimo tuffo. Il tocco di Babacar sotto porta quando sul Franchi sta per calare il sipario consegna alla Fiorentina una vittoria meritata per quanto fatto vedere nei 90 minuti. Così i viola si confermano la bestia nera dell'Inter, schiaffeggiata a San Siro un girone fa. Un successo, quello siglato da Kalinic che oggi sembra l'ombra di quel giocatore, che pareva diventato una maledizione per la truppa di Paulo Sousa: da allora, tutte le sfide con le big erano finite male, facendo scemare le grandi aspettative create dal gruppo gigliato. Ieri la tradizione negativa si è fermata a pochi passi dal 90', con la Fiorentina che ha sfatato un altro tabù: fino alla sfida con l'Inter, non era mai riuscita a portare a casa i tre punti quando era passata in svantaggio (in sei occasioni). Fiorentina di nuovo terza dopo aver lasciato per 48 ore il terzo gradino del podio alla Roma, che comunque scavalca l'Inter e accresce la crisi della truppa nerazzurra che viaggia a una media quasi da retrocessione (6 punti in 7 gare).Partita nervosa, anche se non ruvida che finisce con tre espulsi (Telles, Zarate e Kondogbia) e con due errori gravi di Mazzoleni che indirizzano la gara: un rigore negato ai viola (mani netto di Telles) e il secondo giallo al terzino interista assolutamente ingiustificato. Nemmeno la presenza di Thohir, la prima in trasferta per il patron indonesiano, è servita a sbloccare i nerazzurri lontano da San Siro. Che pure in Toscana, a Empoli all'Epifania, avevano ottenuto l'ultimo successo esterno. Più viola che interisti nel corso dei 90 minuti, anche se la Fiorentina nuovo corso (la prima volta al Franchi con il 4-2-3-1) ha convinto solo a tratti. A centrocampo l'assenza di Badelj si fa sentire, anche se Borja Valero (unico centrocampista in gol dei viola quest'anno con 4 reti all'attivo) è in serata di grazia. L'Inter gioca in maniera cinica, a volte quasi rinunciataria. Infatti al primo tiro nello specchio, la squadra di Mancini fa centro dopo che i viola ne avevano già fatti tre. Bernardeschi aveva fatto girare come una trottola Nagatomo e Handanovic aveva già dovuto fare gli straordinari, ma alla prima giocata importante Kondogbia ha innescato sul taglio Palacio, assist per Brozovic e nerazzurri avanti. Quando aveva fatto gol il croato, l'Inter aveva sempre vinto ma evidentemente in questo periodo tutto gira male.Alla fine ha prevalso il carattere della Fiorentina, brava a crederci fino in fondo, così come è bravo Paulo Sousa ad azzeccare i cambi: gli ingressi di Zarate e Babacar, che entrano nell'azione del gol che decide la gara, risultano l'arma vincente nonostante la serata opaca di Kalinic che rimedia addirittura un giallo nel finale.
L'Inter tenta solo qualche sortita in ripartenza, ma Icardi non riceve palloni e il lavoro di Palacio si rivela inutile. In più con la Sampdoria Mancini dovrà rinunciare a Medel, Telles e Kondogbia squalificati. Un problema in più per una squadra che fatica a ritrovarsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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