Coronavirus

Il focolaio dei calciatori. Trema la ripartenza della A

Aumentano i positivi: Petagna del Napoli, due casi nel Toro, Boga al Sassuolo. E uno nel Brescia in serie B

Il focolaio dei calciatori. Trema la ripartenza della A

Impossibile stare tranquilli. Nel senso che il covid è dietro l'angolo. Per la gente normale e anche per i calciatori. Che poi sono normali pure loro, almeno per quel che riguarda la possibile esposizione al virus. Insomma: se risalgono i contagi in tutta Italia, risalgono anche nelle società di calcio. E all'orizzonte sputano nuovi timori per l'inizio del campionato: portata a termine con grande fatica una stagione maledetta, ecco che la prossima rischia di vedersi già complicare i piani ben prima che tutte le squadre abbiano cominciato i rispettivi raduni.

Preoccupazione e cautela, allora. Perché, dopo i quattro positivi del Cagliari (Despodov, bloccato in Bulgaria, più Ceppitelli, Cerri e Bradaric) e Mirante (Roma), ieri è toccato al neo-napoletano Petagna (sottoposto al tampone a causa della positività del fratello), a Boga (Sassuolo) e a due giocatori del Toro. Non basta, perché in casa granata «sono in atto ulteriori accertamenti per altri tre calciatori della prima squadra che sono stati in stretto contatto con i positivi e che al momento attuale non fanno ancora parte del gruppo squadra».

Un positivo è stato riscontrato anche nel Brescia, lui pure proveniente dalla Sardegna dove decine di calciatori hanno deciso di trascorrere le loro vacanze come testimoniano i messaggi social degli scorsi giorni. In particolare nella zona di Porto Cervo dove se si fosse voluta fare una partita sulla spiaggia si sarebbero formate due squadroni con tanto di allenatori blasonati. Se nei prossimi giorni quando tutti torneranno nelle rispettive abitazioni - la tendenza sarà confermata, ci sarà davvero di che preoccuparsi in vista della ripresa dell'attività.

L'incubo di non poter cominciare regolarmente la stagione tornerebbe quindi a materializzarsi. Vale la pena nel frattempo ricordare che la Lega Calcio ha fissato la prima giornata della nuova serie A per il 19 settembre, data in linea di massima da rispettare anche perché la prossima stagione si annuncia compressa, vuoi per la partenza ritardata e vuoi perché a giugno ci saranno gli Europei.

Navigare a vista potrebbe essere complicato, ecco. Ed è il motivo per cui alcuni dirigenti hanno già cominciato a rivalutare l'idea che l'inizio della serie A venga posticipato al 4 ottobre (soluzione caldeggiata per esempio da De Laurentiis), in modo da poter gestire con maggior tempo a disposizione il nuovo allarme. Nel frattempo, calma e sangue freddo. Magari mettendo una pietra sopra alla riapertura degli stadi: «Al momento, con questi numeri, non è possibile», ha ribadito ieri Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute.

Il cui parere, sulla carta, sarà impossibile da ignorare.

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