Di Francesco sta smarrendo la sua Roma. Altra figuraccia con un Bologna Real

Primi gol dei rossoblù. Il patron Pallotta dagli Usa: «Sono disgustato»

Di Francesco sta smarrendo la sua Roma. Altra figuraccia con un Bologna Real

Non poteva che finire male per una, nel confronto tra una squadra in difficoltà e un'altra ancora senza reti, ed è toccato alla Roma. Che anche pareggiando non avrebbe ottenuto un risultato in grado di risollevarla dal momentaccio, e invece ha addirittura perso, e maluccio, mostrando cioé i medesimi difetti del primo mese di stagione ufficiale, dunque senza migliorare come doveva essere e come voleva Eusebio Di Francesco, apparso agitato, nervoso e scollato dai suoi giocatori. Le cifre sono implacabili per i giallorossi: 3 sconfitte in 3 trasferte consecutive, non accadeva dal 2013. E i 5 punti in classifica sono il peggior inizio di stagione dal 2010/11.

Dopo la rimonta subita dal Chievo e la netta sconfitta di Madrid non servivano solo i tre punti - di per sé già sufficienti a cambiare espressione del volto - ma anche l'idea che concetti martellati e martellanti avessero fatto breccia, che l'atteggiamento in campo fosse cambiato, e invece non è stato così. La Roma ha giocato peggio del Bologna, semplicemente: nervosa, imprecisa, inconcludente e, quando ha provato a portare uomini avanti, troppo facilmente scoperta. Già nei primi 25' il Bologna aveva potuto ripartire con tanti uomini, grazie soprattutto ai recuperi di Svanberg ottimo sostituto di Poli, mentre dopo il gol di Mattiello, il primo dei rossoblù in campionato, tante sono state le occasioni in cui una maggiore determinazione in fase di recupero palla ha portato i padroni di casa in zona pericolo, compreso il raddoppio, con bel tocco esterno di Dzemaili per Falcinelli, marcato da Manolas unico rientrante, e filtrante per il controllo e il tiro di Santander troppo preciso per il suo ex compagno di squadra Olsen.

Il resto della gara, e mancava più di mezz'ora, è stato un copione scritto con poca fantasia: Roma a cercare faticosamente di arrivare a tiri dignitosi, spesso con cross da distanze eccessive, e ripartenze del Bologna, spesso con il rapidissimo Okwonkwo, incapace però sia di tirare in porta con precisione sia di accorgersi di colleghi che accompagnavano le sue iniziative. Per la squadra di Pippo Inzaghi una vittoria fondamentale, alla vigilia di una settimana in bianconero (Juventus fuori, Udinese in casa), e con una buona partita di Arturo Calabresi, al debutto, mentre dall'altra parte le scelte di Di Francesco non sono state premiate: titolare per la prima volta dopo la tribuna di Madrid, mal digerita, Kluivert sulla destra del tridente offensivo ha cercato di strafare; dal lato opposto Perotti, alla prima partenza stagionale, dopo un buon inizio con i suoi uno-contro-uno è stato spesso raddoppiato senza trovare sbocchi; né Pastore, nei 50' in campo, ha potuto cambiare qualcosa.

Ora ulteriori cambiamenti, annunciati da Di Francesco a fine partita: mercoledì arriva il Frosinone poi, per una squadra definita dallo stesso

allenatore «lontana parente» di quella dello scorso anno, i parenti peggiori, ovvero la Lazio. E intanto il patron giallorosso Pallotta dagli Usa tuona: «Sono disgustato». La squadra è da ieri sera in ritiro punitivo a Trigoria.

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