Fuga a tempo dall'Italia per il genio Verratti: "Non faccio come Balo"

Il talento del Psg si prende la Nazionale: "Un giorno mi piacerebbe tornare in serie A"

Fuga a tempo dall'Italia per il genio Verratti: "Non faccio come Balo"

Il vestito azzurro gli mancava dal 10 ottobre 2015, quando a Baku contro l'Azerbaigian la Nazionale di Conte strappò il pass per gli Europei. Quello di un club di casa nostra addirittura dal giugno 2012 (il Pescara che Zeman riportò in serie A) prima del suo «esilio» dorato al Paris Saint Germain. Marco Verratti vuole riprendersi l'Italia e avviare finalmente il suo ciclo, in parallelo con quello di Ventura. E un giorno, chissà, tornare anche a giocare in serie A, anche se non sono molte le società del nostro campionato che possano permettersi il talentino abruzzese.

Verratti emigrato a Parigi ha di fatto aperto quattro anni fa l'ampio esodo dei calciatori italiani. In principio, erano gli anni '80 e la serie A era l'ombelico del pallone europeo, ci furono Bettega, Antognoni e Tardelli, che decisero di chiudere la carriera in sordina in paesi come Canada e Svizzera, economicamente all'avanguardia, ma calcisticamente poco evoluti. Oggi i nostri cambiano aria più facilmente, pur restando una percentuale minima rispetto a quella di colleghi di altri paesi.

La truppa di Conte presente nell'appuntamento francese vantava ben cinque «stranieri» e gli ultimi recenti sbarchi all'estero riguardano Zaza, passato al West Ham, e Balotelli, che dopo le esperienze negative di Manchester e Liverpool e un breve ritorno in Italia, ha deciso di giocarsi l'ultima occasione della carriera al Nizza, in Ligue 1. «Mario non l'ho sentito, sono felice della scelta che ha fatto - commenta Verratti dal ritiro azzurro di Bari -. Conoscendolo, credo che abbia sofferto a restare fuori dal calcio per un po' di tempo. Molte colpe sono sue, certo, ma sono convinto che questa volta abbia capito la lezione. E Nizza è una buona piazza dove rilanciarsi come è successo a Ben Arfa».

Balotelli difficilmente ritroverà l'azzurro e ha chiaramente detto che da noi non tornerà (Raiola permettendo). Verratti ha appena rinnovato il contratto con il Psg, vede il suo presente e futuro lì, anche se non esclude altri spostamenti: «Sto benissimo a Parigi, mi sono ambientato bene e ho intenzione di rimanerci il più a lungo possibile. Ma se un giorno dovessi decidere di lasciare il Psg, non nascondo che mi piacerebbe tornare in Italia. Io non direi mai quello che ha detto Mario. La serie A sarebbe un'opzione interessante, la seguo sempre, resta un campionato tra i più belli del mondo».

Ora non vede l'ora di riprendersi la maglia azzurra. E nel 3-5-2 di Ventura che tiene più palla rispetto all'Italia di Conte, a Israele si gioca il ruolo di regista con Montolivo, vista l'assenza di De Rossi. «Parlo spesso con il mister circa la mia posizione in campo - così Verratti -. Il metodista, in molti casi, viene marcato a uomo e quindi il mister vuole mettermi a mio agio come mezzala». Probabile quindi che domani giochi al posto di Bonaventura, «bocciato» contro la Francia. «Dopo sei mesi che non giocavo, mi sono allenato un mese con il Psg e sono tornato a giocare, ora mi sento al cento per cento, devo solo ritrovare il ritmo partita».

Da Conte a Ventura sono cambiate diverse cose, ma pensa che si troverà bene: «L'idea di calcio del ct mi piace, il girone di qualificazione sarà duro, ma questa Nazionale ha le qualità per fare sempre meglio - ha detto ancora il giocatore abruzzese -.

Vorrei far parte di una Nazionale vincente e che fosse anche il mio ciclo. Ora però bisogna pensare partita dopo partita, senza allargare troppo gli orizzonti». Intanto a Bari è arrivato anche Bonucci: per lui pronta la maglia da titolare ad Haifa.

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