Pogacar comparsa nella crono iridata

"Fulmine" Evenepoel: vola e umilia lo sloveno

Pogacar comparsa nella crono iridata
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Nel primo mondiale africano, Evenepoel fa nero Pogacar (foto). L'imbattibile, l'ingiocabile viene umiliato e ridotto a comparsa. Il mondiale di Kigali, in Ruanda, incomincia con una delle scoppole più pesanti patite dal numero uno del ciclismo mondiale, ma contro la puntualità del belga c'è poco da fare. Uno è un orologio digitale dalla perfezione svizzera, l'altro clessidra. Vola Remco a quasi cinquanta all'ora (48.948 km/h: Sobrero è 13°, Cattaneo due posti indietro, ndc): terzo mondiale della crono consecutivo, quarto con quello in linea, sognando la doppietta iridata dopo aver centrato quella olimpica. L'aveva detto: "Quest'anno non sono mai stato così in forma".

Sincero e ambizioso, Remco. Ha vinto tanto il fuoriclasse belga, ma ha dovuto anche ingoiare rospi: al Lombardia come al Tour. Ieri non si è limitato a conquistare la prova contro il tempo, ma ha fatto di tutto per umiliare Tadej, ridimensionarlo e normalizzarlo, inserendo nella testa dello sloveno (ieri era il suo compleanno: 27 anni) il tarlo della vulnerabilità.

Vulnerabile ieri, scialacquatore una settimana fa a Montreal, dove ha letteralmente regalato la vittoria al compagno di squadra McNulty. Non un bel gesto: né per chi lo fa né tantomeno per chi il cadeau lo riceve. Un arrivo in parata con lo sloveno che si lascia superare di un centimetro dall'americano.

Ieri ha trovato il belga che gli ha ricordato che le corse non sono balli in maschera. Pogacar come Merckx? Forse, un giorno, chissà. In ogni caso il Cannibale non ha mai regalato niente a nessuno. I regali, per dirla con il fuoriclasse belga, si fanno solo a Natale. Mai in corsa.

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