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Fuorigiochini dopo i rigorini. Diamo voce a questi orrori

E così siamo passati dal rigorino al fuorigiochino. Sotto accusa, come sempre, il Var: non lo strumento ma il suo utilizzo, soprattutto quando deve intervenire l'interpretazione di arbitri e assistenti davanti alla moviola

Fuorigiochini dopo i rigorini. Diamo voce a questi orrori

E così siamo passati dal rigorino al fuorigiochino. Sotto accusa, come sempre, il Var: non lo strumento ma il suo utilizzo, soprattutto quando deve intervenire l'interpretazione di arbitri e assistenti davanti alla moviola. Se a un certo punto i fischietti sono stati richiamati a non decretare rigori al microscopio, adesso bisognerebbe tirarli per la giacchetta nera e farli ragionare su certi fuorigioco sanzionati senza la minima flessibilità.

I casi del weekend ovviamente sono quelli di Atalanta-Roma e Milan-Napoli, dove prima Irrati, poi Massa hanno annullato due reti apparse ai più regolari, ma vanificate da due fuorigioco (di Palomino a Bergamo e di Giroud a San Siro) quanto meno discutibili. In entrambi i casi si è fatto riferimento alla posizione attiva dei due giocatori, perché, secondo gli arbitri e i loro videoassistenti, Palomino avrebbe disturbato Cristante toccandolo (appena appena, per la verità) e Giroud, pur sdraiato per terra, avrebbe infastidito Juan Jesus.

Come per i rigori vivisezionati al microscopio, anche sui fuorigioco siamo al limite dell'analisi da laboratorio. Ma almeno il Var ci sta aiutando a capire anche i limiti del regolamento, soprattutto dopo aver scoperto la definizione esorbitante del fuorigioco geografico, evidenziabile solo dal satellite di google map, motivo per cui tra poco dovrebbero mettere nelle scarpe di tutti i calciatori un microchip che ne possa segnalare in tempo reale la posizione regolare o meno.

Insomma, se il Var ci ha aiutato ad eliminare una buona quantità di errori e di sviste, usato in modo esasperato diventa dannoso. Più che i due fuorigioco attivi o meno del weekend, pensiamo a tutte quelle situazioni in cui il fuorigioco è segnalato per mezzo piede o individuato dopo cinque minuti di videoanalisi...

E poi perché, invece di tutte quelle supponenti scritte in inglese, non si consente al Var di spiegare a voce, in diretta, il motivo della propria decisione? Sarebbe un altro passo avanti verso la trasparenza.

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