
Novanta giorni di stop e addio Europei in vasca corta. Si è conclusa formalmente con una sospensione di tre mesi il caso del furto all'aeroporto di Singapore che ha visto coinvolte le nuotatrici Benedetta Pilato e Chiara Tarantino. Le due azzurre, finite ad agosto al centro di un polverone per aver rubato oli ed essenze nel duty free, hanno ammesso le loro responsabilità e hanno ricevuto ieri la punizione dagli organi federali che le obbligherà a saltare la rassegna continentale in Polonia, in programma dal 2 al 7 dicembre. La Procura Federale ha infatti accettato la richiesta di patteggiamento presentata dalle due atlete, corresponsabili dell'episodio che le ha viste coinvolte e che ha portato Pilato a cancellare il post di agosto in cui aveva scaricato la colpa sulla compagna.
"Tenuto conto dei fatti emersi dall'inchiesta e dell'atteggiamento collaborativo delle atlete, che hanno ammesso le loro responsabilità, la Procura ha determinato la sospensione in 90 giorni dalle attività sociali e federali a partire dalla data odierna", si legge nella nota federale. Dunque, fino al 9 gennaio 2026 le due atlete della Nazionale di nuoto non potranno allenarsi in centri federali, ma esclusivamente in impianti non affiliati alla FIN. Inoltre, non potranno essere seguite da un membro dello staff federale.
Ma tutto sommato è stata una pena mite, poiché la richiesta del procuratore sarebbe stata pesante (una squalifica di almeno un anno).Intanto, la Tarantino ha risolto anche la sua posizione con le Fiamme Gialle ed è rientrata a Verona, mentre la Pilato d'ora in avanti si allenerà a Roma (lascia Torino dopo due anni).