Coronavirus

Il futuro dell'Italmoto è tutto da scrivere

Per il 2021 l'unico sicuro di una sella è Petrucci. Rischiano Dovi e Rossi

Il futuro dell'Italmoto è tutto da scrivere

Il Motomondiale 2020 non è ancora iniziato, ma è già proiettato al 2021. Con le moto rimaste in quarantena dalla vigilia del Qatar, durante il lockdown le Case hanno delineato le trame del biennio 21-22. Tra addii e rinnovi, nelle grandi manovre della MotoGP che riparte il 19 e il 26 luglio con la doppietta di Jerez, la grande incognita è il futuro degli italiani in MotoGP.

Se Danilo Petrucci ha messo a segno un bel colpo, paradossalmente resta incerto il destino di Valentino Rossi e di Andrea Dovizioso, vice-campione del mondo delle ultime tre stagioni.

Ma procediamo con ordine. La decisione a sorpresa di Honda di ingaggiare Pol Espargaro, alfiere di KTM dal 2017 al posto di Alex Marquez, ha riaperto il mercato. Ne ha approfittato Petrucci, costretto a liberare la sella della Ducati che ha scommesso su Jack Miller. Al ternano è bastato un solo incontro a Mattighofen per firmare un contratto biennale. Petrux correrà con una RC-16 factory nel Team Tech3. Apprezzato come uomo squadra e grande lavoratore, Danilo sarà il capitano dello squadrone KTM che schiera i giovanissimi Oliveira, Binder e Lecuona. L'annuncio è arrivato giovedì. Lo stesso Pit Beirer, Direttore Motorsport di KTM, ha delineato la nuova filosofia della Casa: «Schiereremo quattro moto ufficiali senza più distinzione tra squadra interna e team jr. Petrucci sarà il capitano».

Partito Petrux, sembrava scontato il rinnovo di Dovizioso in Ducati. Man mano che passa il tempo invece le trattative si fanno sempre più complicate. All'indomani della pandemia, Ducati avrebbe proposto una riduzione del 30-40% dell'ingaggio. Il Dovi non ci sta e nel braccio di ferro con Borgo Panigale il suo destino si incrocia nuovamente con quello di Jorge Lorenzo, ritiratosi a fine 2019 e tornato in sella come tester Yamaha. In diretta su motogp.com, lo spagnolo ha dichiarato: «Ho sentito Gigi (Dall'Igna) a maggio per il mio compleanno. In quell'occasione non abbiamo parlato di lavoro, ma se dovessi ricevere una chiamata con la prospettiva di poter vincere il titolo, l'ascolterei».

Ducati adesso sembra non avere fretta e potrebbe aspettare di vedere i risultati delle prime gare. I prossimi mesi saranno decisivi anche per Pecco Bagnaia, chiamato a dimostrare a Ducati Pramac di aver fatto un passo in avanti dopo un 2019 segnato da troppi errori.

E se l'ipotesi di un possibile ritiro del Dovi fa urlare allo scandalo, lo stesso vale per Rossi. Fermarsi al termine di questo strano 2020 non renderebbe giustizia alla sua stellare carriera. Beffato dal Coronavirus, il Dottore si trova adesso costretto a decidere senza essere sceso neanche in pista: ritirarsi o continuare su una M1 ufficiale del Team Yamaha Petronas a fianco di Franco Morbidelli (ancora da confermare). Questo il dilemma.

A giudicare dal clima degli allenamenti al Ranch, Valentino è carico e la decisione di continuare potrebbe arrivare presto.

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