nostro inviato a Parigi
Il confronto perfetto. Da una parte l'Italia difensiva e compatta, che fa del sacrificio di tutto il gruppo il suo Dna, dall'altra una Spagna offensiva sempre meno improntata sullo stile Barcellona, visto che ha trasformato il possesso palla in un tipo di gioco un po' diverso grazie al centro di gravità permanente Iniesta. Lo spauracchio delle Furie Rosse è proprio il calciatore blaugrana, diventato il leader della Roja dopo l'addio di Xavi, è stato capace di toccare una media di oltre 95 palloni a partita (solo Kroos e Xhaka hanno fatto meglio nella prima fase). Una mezzala di possesso che crea superiorità numerica, mantiene palla e apre il campo. L'uomo più temuto dagli azzurri («è il miglior centrocampista degli ultimi 10-15 anni», così Barzagli) è quello a cui la Spagna si affida per arrivare a un clamoroso tris europeo.
Così, se la Bbc della retroguardia azzurra dovrà mettere la museruola a Morata, Conte sta studiando una sorta di gabbia a tre anche per Iniesta. De Rossi lo affronterà quando dovrà accentrarsi, anche se il campione del mondo del 2006 dovrà essere il meno passivo possibile, occupandosi sì di deviare i flussi del gioco avversario ma nello stesso tempo di recuperare palloni per avviare l'azione degli azzurri. Il «cavaliere pallido» spagnolo avrà come avversario diretto, per posizione di campo, Parolo chiamato all'impresa titanica di non far ragionare il geometra delle Furie Rosse. Florenzi darà una mano ai due, stando attento però alla catena di sinistra che con Jordi Alba e la sorpresa Nolito possono creare grattacapi. E nell'ottica di una squadra chiamata al sacrificio massimo tra ritmi alti, pressing, sfruttamento il più possibile utile delle fasce e inserimenti (in questo senso decisivo l'apporto di Giaccherini), anche le punte saranno chiamate ad aiutare i compagni: Pellè, ad esempio, partendo più lontano dalla porta dovrà concentrarsi nei movimenti senza palla sui movimenti di Busquets.
Il resto dovranno farlo i portieri: Buffon arriva con una «fedina» immacolata (nessun gol e un solo tiro subito in due gare), il «turbato» - per la storia giudiziaria che lo ha coinvolto - De Gea che ha soppiantato il monumento Casillas. Una sfida da vivere tutta d'un fiato, peccato per entrambe che arrivi troppo presto.MDD
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