Galliani, assist a Miha. E processano il Milan

«Auguri al presidente delle emozioni, delle vittorie e dei campioni». È cominciato così ieri, nel mondo Milan, il giorno dedicato al compleanno del presidente e al primo duro confronto tra società e tecnico da una parte e squadra dall'altra promosso per discutere dei problemi e degli affanni denunciati in campionato. Appuntamento all'ora di pranzo a Milanello tra Adriano Galliani e tutto il Milan schierato nella sala conferenze: il processo a porte chiuse è durato 90 minuti, il tempo canonico di una partita di calcio, per discutere degli argomenti iscritti all'ordine del giorno dalla sconfitta di Genova che sono poi fondamentalmente tre. Eccoli: 1) la mancanza di continuità e concentrazione, «non si puó regalare un tempo agli avversari» il rilievo di Galliani e Mihajlovic. Non solo: il tecnico già durante il riscaldamento pre partita aveva strigliato i suoi trovandoli poco concentrati. 2) Il club ha investito somme preziose sul mercato e i risultati devono essere all'altezza delle aspettative; 3) tutto il gruppo deve dare di più da ogni punto di vista (segnalati i tanti cartellini collezionati fin qui, 2 rossi, 13 gialli). Sulle altre questioni di natura tecnica (Balotelli, poco incline a giocare con la squadra e la scelta di insistere su De Jong mezz'ala) dovrà provvedere lo staff tecnico rossonero. Certo per il Napoli torneranno a disposizione in pianta stabile Kucka e Antonelli e ciò porterà qualche giovamento alla razionalità dello schieramento. A proposito di ritorni, è notizia di ieri, clamoroso quello atteso di Ariedo Braida, storico ds milanista.

Questo mentre è previsto per oggi l'arrivo a Milano di mister Bee Taechaubol da Bangkok per chiedere, ufficialmente, un rinvio di tre-quattro settimane per la firma e la chiusura del contratto. La richiesta, argomentata e spiegata nei suoi dettagli tecnici, sarà sicuramente accolta ma c'è anche una questione formale da onorare poiché l'accordo di villa Certosa, in Sardegna, fu stipulato con una stretta di mano tra il magnate thailandese e Silvio Berlusconi.

È scontato quindi che saranno i due, incontrandosi nelle prossime ore, a certificare la durata del rinvio stesso che non ha provocato alcuna preoccupazione.

Fonti vicine alla holding della famiglia Berlusconi fanno infatti sapere che la complessa operazione di mister Bee per la raccolta dei 480 milioni da versare in cambio del 48% delle azioni del club rossonero «non è a buon punto, è a ottimo punto».

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