Basta seguire le orme lasciate da Adriano Galliani per intravedere il sentiero attraverso il quale può passare il futuro del calcio. Al primo posto c'è la ripresa dei campionati, naturalmente. Sostiene Galliani, senatore di Forza Italia oltre che ad del Monza: «Non voglio riprendere domani, tra due mesi, fra tre, aspetto che lo dica la comunità scientifica ma deve riprendere per evitare il fallimento. Condivido in questo senso l'opinione di Infantino, presidente della Fifa. Strano che questa cosa l'hanno capita tutti ma non la Lega di A. Concludendo i campionati ci sarebbe il minor danno possibile altrimenti il calcio rischia di saltare. Vedo una stagione che si conclude in autunno senza pubblico, ma con tutti i ricavi da sponsor e diritti tv, ed una prossima, senza pubblico, se non tutto l'anno quasi. Il calcio a porte chiuse è terribile ma così si consente alle società di non fallire». Occhio al futuro, allora. Così saltano fuori due di proposte destinate ad aprire gli occhi.
«Innanzitutto credo si debba cambiare la legge Melandri e procedere alla vendita annuale dei diritti tv. Poi ci vorrebbe qualcuno che abbia delle intuizioni. Nel 2022 si giocano i mondiali in Qatar d'inverno, per la prima volta: si potrebbe perciò giocare nell'anno solare, come in Sud-America, da febbraio a novembre e poi partire per i mondiali» l'intuizione prima di chiudere la porta alle pressioni di quei presidenti di A che vogliono annullare la stagione («lo dicono coloro che rischiano di retrocedere in B» la stoccata). Anche in materia di tagli agli stipendi, il Monza è stato tra i primi, con la Juve, a concludere un accordo (50% in meno a marzo). «In un minuto l'abbiamo raggiunto, limitandolo a calciatori e tecnico, non al massaggiatore o a chi con una riduzione del genere avrebbe avuto problemi a fare la spesa al supermercato. Anche su questa materia bisogna parlare con i singoli ma non tagliare tutti con la stessa percentuale: CR7 non guadagna come quello dell'under 23 della Juve» la testimonianza diretta che coincide con l'iniziativa di Ghirelli e Aic, d'accordo nel chiedere la cassa integrazione per quei tesserati con meno di 50 mila euro lordi annui di stipendio.
Concludere la stagione, come sostiene anche Gravina, servirà a evitare ricorsi e cause per danni. Adriano Galliani, sul punto, è trasparente: «Non accetteremmo un congelamento del campionato di Lega pro, si giochi, restare in C non lo accetteremmo ricorrendo ovunque».
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