Signore e signori buonasera. Dal teatro Ariston di Sanremo va ora in onda la 71ª edizione del Festival della canzone italiana. Presentano Amadeus, Elodie, Achille Lauro e Zlatan Ibrahimovic Ibra chi? Sì proprio lui, il bomber rossonero che per cinque sere svestirà i panni del centravanti per indossare quelli di Pippo Baudo e Mike Bongiorno, per introdurre i cantanti sul palco e duettare con l'Amadeus padrone di casa, magari assieme all'immancabile Fiorello. D'altra parte se un anno il Festival l'ha presentato persino il professor Renato Dulbecco, non si vede perché non lo possa fare un istrione come Ibra. Tanto più che lo svedese è anche uno che la musica la conosce e la frequenta. Si sa che ama Eminem e Jay-Z, ma che per caricarsi prima degli allenamenti o delle partite si mette in cuffia anche i Bad Boys e Rick Ross. Già, perché in fondo anche lui ha trascorsi da rapper, tanto che cinque anni fa ha conquistato il mercato canoro scandinavo interpretando a suo modo l'inno svedese Du gamla du fria e ottenendo un boom sui social con oltre tre milioni di visualizzazioni in rete, roba da Disco d'oro. E Zlatan non ha potuto esimersi dal far notare che la sua interpretazione ha reso l'inno di Svezia il più ascoltato di sempre. Adesso è Amadeus che spera di condurre il Festival più ascoltato di sempre, proprio grazie a Ibra: «Zlatan ci sarà tutte e cinque le sere ma non salterà nessuna partita del Milan si è affrettato a dire il presentatore per tranquillizzare il popolo rossonero già scatenato sui social -. Anche se io da interista ci ho provato in tutti i modi». E infatti c'è già chi lo accusa di provare a disturbare il campionato rossonero, dopo averlo fatto lo scorso anno con quello juventino, distraendo CR7, invitato a Sanremo. Ma come farà Ibra ad esibirsi a Sanremo dal 2 al 6 marzo, se il 3 c'è Milan-Udinese, e domenica 7 i rossoneri saranno di scena a Verona? Certo la professionalità di Ibra esclude colpi di scena, ma il mistero resta. Anche perché la società rossonera ha comunicato che la partecipazione al festival era stata concordata già a settembre e che il giocatore «rispetterà tutti gli impegni richiesti dal club».
Dunque, o Ibra si collegherà da Milano, oppure la Rai sta lavorando in gran segreto per spostare date e orari delle partite. O, meglio ancora, potrebbero anche trasferire tutto il festival per una sera a San Siro: da Scala del calcio ad Ariston del pallone, poco cambia.
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