Difficile parlarne al passato.
La bomba, perché di bomba si tratta, scoppia il 23 luglio 2009 attorno alle 12, ora locale di Los Angeles, Zlatan Ibrahimovic lascia l'Inter e Josè Mourinho è disperato. Con Ibra gioca un'Inter, senza Ibra gioca un'altra squadra. Va al Barcellona, un business da cento milioni, pagato più di Kakà e Ronaldo, Josè si è messo quasi in ginocchio, gli ha detto che se il Barcellona vincerà la Champions non sarà merito suo, lo Zlatan gli ha risposto che se ne vuole andare e pochi minuti dopo lascia il ritiro americano. Una trattativa che durava da più di un anno, Josè non ci crede, risponde che non ne sapeva niente, chi lo ha detto? Mino Raiola.
Fargliela allo Special, anche se in quel momento non è ancora special, non è così semplice. Per un'intera settimana non si parla e non si scrive d'altro, il miglior calciatore della serie A e il maestro degli agenti sono nella hit delle notizie, qualcuno parla di mancanza di rispetto del calcio uscito dalle favole. Chiacchiere da illusi, Mino è sereno, mai visto altrimenti: Sono contento perché ho fatto il mio dovere e Ibrahimovic è soddisfatto. Il mio compito è questo e ho cercato di farlo nel migliore dei modi. L'Inter ha commesso un errore, se hai un giocatore così devono essere gli altri a venire da te se lo vogliono comperare. Invece Branca è andato a Barcellona. Pillola di saggezza girata al calcio, anche se quando incontri Mino non devi mai sottovalutare la sua scaltrezza, è arrivato a muovere il calcio in Europa partendo dal ristorante di famiglia, non sa neppure lui quante lingue conosce. Lo chiamano da Parigi, Londra, Barcellona, Madrid, Monaco, su il cappello giù il cappello, soldi a mazzi, commissioni al top, minimo il dieci per cento dl valore del cartellino più varie ed eventuali. Potrebbe farsi una squadra tutta sua ma non gli conviene, ce l'ha già e gliela pagano gli altri, lui incassa e basta.
Intelligenza superiore, al telefono risponde sempre, una sottile educazione che gli conferisce rispetto, ore a vuoto a chiamare anche l'ultimo dei dirigenti, lui no, tira su la cornetta e fa: Sì? Ah ciao. Anche se non ha la minima idea di chi ci sia dall'altra parte.
Una vita emozionante, da Nocera ad Haarlem nella trattoria del padre, lo chiamano il pizzaiolo, lui precisa di non aver mai messo piede in cucina, solo un cameriere che dava una mano in casa con la passione per il calcio che lo porta a giocare, quindi a ricoprire la carica di responsabile del settore giovanile e poi direttore generale del club olandese. Alla fine si è fatto la sua azienda di milionari. Un fatto è incontrovertibile, ogni calciatore vorrebbe Raiola, lui sa come difendere i suoi assistiti, prima di tutto loro. La gomitata a Balotelli a San Siro, ancora interista, che al gol di Milito neanche fa una piega mentre le telecamere lo inquadrano, e lo rianima. La storica difesa a Gigio Donnarumma che cambia maglia e viene criticato aspramente da Arrigo Sacchi: Ormai è fuso e mi fa solo pena, con le sue parole ha confermato quello che tutti pensano e non hanno il coraggio di dire. Gli è costata un'accusa per diffamazione, persa, qualche decina di migliaia di euro ma Gigio non ha avuto bisogno di replicare all'ex ct.
A gennaio le prime voci sulle sue condizioni e il ricovero d'urgenza al San Raffaele di Milano, solo controlli medici programmati, comunica il suo entourage, ma probabilmente è sottoposto al secondo intervento all'intestino per un male incurabile. E quando ieri si è diffusa la notizia della sua dipartita la reazione è stata immediata. Il suo braccio destro Josè Fortez Rodriguez ha smentito ogni indiscrezione, solo strascichi relativi a una conseguente positività al Covid. E il professor Alberto Zangrillo primario dell'unità operativa di anestesia e rianimazione del San Raffaele ha confermato, dichiarandosi indignato per notizie prive di fondamento che speculano su un uomo che sta combattendo. Perfino un tweet, accreditato a Mino e apparso sul suo profilo: notizie a chi si domanda del mio stato di salute: sono incaz È la seconda volta che mi uccidono negli ultimi quattro mesi... Sembra che sono in grado di resuscitare!
L'ha scritto lui?
Fantastico, un reality a puntate nel suo stile anche nel momento più delicato.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.