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Gilardino e Thiago: l'Italia si affida alle vecchie glorie

Prandelli senza 5 titolari: "Speriamo di soffrire poco. Motta? Serve il suo spessore: un messaggio per tutti"

Gilardino e Thiago: l'Italia si affida alle vecchie glorie

Palermo è un campo portafortuna per gli azzurri (8 vittorie nei 10 precedenti, unico ko nel 1994 contro la Croazia) e potrebbe diventare il penultimo mattoncino verso il Brasile. Nell'importante appuntamento con la Bulgaria, il ct Prandelli con le valigie in mano dovrà fare i conti con l'emergenza formazione, mantenendo però intatte le convinzioni tattiche maturate nell'ultima Confederations e “testate” anche nell'amichevole di Roma con l'Argentina. Dunque, conferma per il modulo ad albero di Natale («non dà riferimento agli avversari e ci permette di attaccare la profondità e gli spazi con giocatori che non sono propriamente attaccanti puri») nonostante i cinque titolari assenti (gli squalificati Balotelli, Montolivo, Osvaldo e gli infortunati Marchisio e Barzagli) con il ritorno a centrocampo di Thiago Motta, che mancava dall'azzurro dalla finale europea con la Spagna del 1° luglio 2012. «Sta bene, ha grande tecnica, in queste partite ho bisogno di giocatori del suo spessore, l'augurio è che abbia continuità per tutto l'anno - il ct spiega in questo modo la scelta del centrocampista del Psg -. La chiamata di Thiago Motta è il messaggio per tutti, non abbiamo abbandonato nessuno, non è stato convocato solo perchè mancano Marchisio e Montolivo».

Buffon farà un altro passo avanti verso Cannavaro (recordman di presenze azzurre), scelte quasi obbligate in difesa, con la conferma di Antonelli come esterno sinistro, unico vero ballottaggio tra Giaccherini (favorito) e Insigne, uno dei giovani talenti che più ha convinto Prandelli. Davanti Alberto Gilardino, ritenuto la punta ideale per una partita come quella di stasera («sa attaccare l'area piccola come pochi»). Ancora fuori dai titolari, come nel Milan, El Shaarawy. «Sta bene, ma la partita non consente attaccanti che amano la profondità e gli spazi», la giustificazione di Prandelli.

Che ieri mattina a Coverciano ha studiato con il gruppo azzurro la Bulgaria, l'avversario che nel girone ci ha creato maggiori difficoltà (un anno fa a Sofia ci salvò la doppietta di Osvaldo, ndr). «Ci aspetta una gara difficile contro un avversario ostico - ha detto il ct -. Hanno un agonismo forte ma anche grande capacità di palleggio, se li fai palleggiare, di difesa e di ripartenze, non solo con gli attaccanti. Siccome voglio vincere, punterò sulla qualità del centrocampo e sulla velocità sulle fasce. La Bulgaria ci ha messo in difficoltà? Non ci sono state partite in cui non abbiamo vissuto momenti difficili, spero che stavolta siano brevi...».

In questi giorni si è parlato più del futuro di Prandelli lontano dall'azzurro che della partita di Palermo: «Ho letto e sentito tutto con la massima serenità, ma non ho assolutamente deciso il mio futuro. Parliamo di un argomento che non dovrebbe esserci, mantenere la concentrazione è importante. E io ora sono concentrato sui tre punti per avvicinarsi al Mondiale, poi parleremo di progetti e programmi.

Quando ci sarà una scelta la comunicheremo con la massima trasparenza».

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