Ciclismo

Una giornata da cani per Evenepoel nel Giro delle cadute

Il belga trema: a terra due volte, la prima per colpa di un animale che ha mandato giù altri ciclisti

Una giornata da cani per Evenepoel nel Giro delle cadute

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Lascia la maglia rosa per trascorrere una tranquilla giornata di trasferimento e torna in albergo nero. Giornata da dimenticare quella per Remco Evenepoel, che in ogni caso ricorderà un po' per i lividi, un po' per la pioggia presa per tutto il giorno, un po' per quell'errore nel finale che poteva costargli caro.

Cade due volte due, per non sbagliare: la prima per colpa di un cane che finisce in mezzo al gruppo, la seconda per un errore a due passi dal traguardo. Che sia una giornata difficile lo si capisce subito, alle prime ore del mattino. Cielo nero e pioggia battente. Dopo soli 19 chilometri di corsa, un piccolo cane senza padrone abbatte prima Ballerini e di riflesso il suo prestigioso capitano, che finisce lungo e disteso sul marciapiede opposto. Remco resta impietrito un paio di minuti seduto per terra, senza muoversi. Si teme il peggio. Non muove un muscolo, sembra una sfinge. Poi lentamente si rialza e rimonta in sella: ma non è finita. A poco meno di tre chilometri dall'arrivo, quando è intento a scivolare nelle retrovie del gruppo per lasciar spazio ai velocisti e non correre rischi, il talento belga si sposta verso destra senza guardare e urta un avversario. Si rialza furibondo, presumibilmente con sé stesso. Evenepoel non parla. Le uniche informazioni arrivano dall'addetto stampa della squadra, Phil Lowe, che dichiara: «Sembra che non ci sia nulla di rotto, ma prima lo verificheremo con esami più accurati».

Nella tappa delle cadute vince Kaden, nel senso di Groves, 24enne velocista australiano, che secca in volata il nostro Jonathan Milan e Mads Pedersen. «Tutto stava andando bene finché sono caduto a 7 km dall'arrivo racconta il vincitore di tappa -. Per fortuna ho rimesso la catena e sono riuscito a tornare davanti grazie ai miei compagni. È un sogno per me conquistare una tappa del Giro, è la corsa sulla quale mi sono concentrato da novembre».

La tappa delle cadute giusto preludio della tappa di oggi, quella di Napoli, che torna in Costiera Amalfitana e ci riconduce con la memoria al Giro 1997, quello del gatto che lungo la discesa del Valico del Chiunzi, fece cadere Pantani, miete cadute in serie. Finiscono per le terre anche Roglic e la maglia rosa Lekenessund a sette chilometri dal traguardo: causa groviglio in curva, il gruppo si spezza in due e fa correre momenti di panico a ben più di un protagonista della corsa rosa. Al traguardo succede anche di peggio, con Cavendish che perde il controllo della bici dopo un contatto con Dainese (squalificato, ndr) e taglia il traguardo da sdraiato come quinto e Fiorelli è costretto a fare la volata sui cartelloni pubblicitari per evitare l'inglese. Dopo il traguardo viene travolto il povero Andrea Vendrame, che finisce in ospedale con la sospetta frattura della clavicola.

Per oggi può bastare.

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