È il giorno di Ventura ma parte già sconfitto: niente bonus mondiale

Era il nodo da sciogliere, aveva chiesto 500mila euro per Russia 2018 poi il no di Tavecchio. Lippi dt in bilico per presunto conflitto d'interessi?

Marcello Di Dio

nostro inviato a Verona

Ieri l'ultimo test italiano della Nazionale del presente prima dell'avventura europea, oggi il primo tassello di quella del futuro. La figura del successore di Conte, il presidente Tavecchio l'ha identificata da tempo e risponde al nome di Giampiero Ventura. Dopo veti incrociati, incontri telefonici e non, è arrivato il giorno dell'ufficializzazione che avverrà al termine del Consiglio federale della Figc programmato per le 15 di oggi. Sarà dunque l'ex tecnico del Torino, 68 anni, a raccogliere l'eredità del ct leccese così come avvenne a Bari nell'estate del 2009: allora Conte, conquistata la serie A, non si fidò del progetto Matarrese e rinunciò al contratto già firmato (mentre stavolta l'accordo con la Figc era fino agli Europei); Ventura invece era reduce dall'esonero con il Pisa - poi retrocesso con Giordano in panchina - e scelse la Puglia quando aveva già dato parola alla Triestina. «Nostalgia di Conte? Sì, noi gli abbiamo fatto un contratto di due anni sapendo che al termine ci avrebbe lasciato, era chiaro, era scritto», così il presidente Figc Tavecchio.

Ora che il sì di Ventura è cosa fatta con un ingaggio di 1,3 milioni a stagione fino al 2018 (più i tre collaboratori Sullo, Innocenti e Zinetti), ma senza il bonus per l'eventuale qualificazione mondiale che il tecnico aveva chiesto.

Oggi non arriverà invece l'annuncio di Marcello Lippi come direttore tecnico (c'è già l'accordo su un contratto biennale da 600 mila euro all'anno). In Federcalcio assicurano che è tutto normale, anche se l'accordo pare definito da tempo, ma certo ha creato un po' di imbarazzo un articolo di stampa su un possibile conflitto di interessi tra Lippi senior e junior, il Davide procuratore di calciatori. Lo conferma il fatto che si starebbe pensando anche di chiedere un parere legale sulla vicenda.

Una situazione che fa rivivere quanto accaduto dieci anni fa, all'epoca di Calciopoli, quando di questi tempi Lippi, allora ct azzurro, preparava il trionfale Mondiale di Germania e Davide era stato indagato dalla procura di Roma per associazione a delinquere finalizzata a illecita concorrenza mediante violenza e minacce. In pratica, veniva accusato di aver fatto pesare il ruolo del padre ct per procurarsi una posizione di vantaggio rispetto agli altri agenti. Lippi junior è stato poi assolto in primo grado ma la questione sulle norme per i procuratori è stata a lungo oggetto di discussioni. Fino alla norma, un po' pastrocchiata per la verità, con la quale la Figc nel 2015 ha vietato rapporti tra agenti e soggetti che svolgano funzioni in Federcalcio.

Fermo restando che il nuovo ruolo azzurro di Marcello Lippi non sarebbe quello né di consigliere federale né di commissario tecnico, ma di supervisore e di coordinatore di tutte le rappresentative azzurre, esclusa la Nazionale maggiore (come è stato in passato Arrigo Sacchi) in più dovrà anche occuparsi di aspetti manageriali, ovvero avere una visione completa delle iniziative e

delle strategie federali, in particolare nel rapporto tra le nazionali e i club. Oggi l'argomento sarà affrontato in consiglio federale, il ritorno nella casa dell'Italia del calcio per l'ex ct viareggino è ancora in bilico.

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