Ci sono stati almeno due Boris Becker in questa vita: il fenomeno che a 17 anni vince Wimbledon e si costruisce una fama da Bum Bum e l'uomo che ha vagato in cerca di una vita diversa finendo per perdere tutto. Parlare con lui di tennis è sempre stata un'esperienza diversa, una lezione su come i particolari facciano la differenza: «Voi non potete immaginare disse una volta al Giornale quando era coach di Novak Djokovic cosa voglia dire affrontare un torneo dello Slam, che dura due settimane fatte di giorni in cui nulla ti deve succedere di storto. È praticamente un miracolo». Eppure Becker, in quell'ordine quasi monastico che è la vita di un campione, ci si è sempre ritrovato. Fuori, invece, no.
Boris Becker è stato un campione assoluto, con sei titoli dello Slam e soprattutto l'icona di un gioco che esaltava le folle. Ma è stato anche colui che ha sposato la modella afroamericana Barbara Feltus, dalla quale ha avuto poi due figli, rompendo gli schemi del colore della pelle. Che si è risposato con la modella olandese Sharlely Kerssenberg (altro figlio maschio) e che ha avuto anche una femmina da un'altra modella mentre era ancora sposato con la prima moglie. L'uomo che in tutto questo caos esistenziale ha anche tentato una volta il suicidio, ma che soprattutto ha sperperato tutto: «Per il giocatore conta più di ogni altra cosa vincere il titolo, non pensi tanto al trofeo in sé. Eppure oggi li consegnerei tutti in cambio della libertà, se sapessi dove sono...». Lo ha detto al tribunale londinese che lo ha condannato per bancarotta fraudolenta e che ha stabilito che dovrà passare due anni e mezzo in carcere: ne rischiava almeno sette.
Il giorno prima del verdetto Becker lo aveva passato insieme all'attuale compagna Lilian a fare shopping, sapendo già che la Corte lo aveva condannato per 4 dei 24 reati che gli avevano imputato. Tra gli altri quello di aver nascosto proprio i suoi trofei per eluderli ai controlli del fisco, forse l'accusa peggiore. È arrivato con Lilian in tribunale mano nella mano e con la cravatta di Wimbledon addosso, la valigia preparata dal figlioletto Noah per il viaggio in galera. Si aspettava un disastro, forse gli è andata bene. Eppure... «Vorrei avere ancora quelle cose per mostrarle ai miei figli». Invece medaglie, coppe, denaro, proprietà immobiliari, tutto è svanito nell'ombra che ha accompagnato un idolo incapace di vivere fuori dal suo campo.
Boris Becker però oggi ha 54 anni e un po' di tempo per ripensare a se stesso: «Lei non ha ammesso la sua colpa e nemmeno ha avuto rimorso - gli ha detto il giudice Deborah Taylor -. C'è stata una totale mancanza di umiltà». Pensare: forse non è ancora troppo tardi. Il tennis in fondo insegna che dopo ogni sconfitta si può ricominciare da capo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.