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Un grande Milan fa piccola la Roma

Diavolo straordinario per un'ora: rigore Giroud, prodezza Leao. In 10 soffre solo nel finale

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Il tris del Milan vale oro zecchino. Terzo successo di fila a Roma, contro una potenziale rivale dei prossimi mesi, e in 10 contro 11 per oltre mezz'ora a causa di una sciagurata disattenzione di Tomori. Nella prima ora però il Milan comanda da cima a fondo la sfida, la regola con un paio di sigilli a inizio delle due frazioni e poi controlla tremando una sola volta durante il recupero dopo il gol di Spinazzola. Giroud su rigore, Leao con una prodezza incantano la scena prima dell'intervento di Lukaku che non può da solo rovesciare il destino del risultato.

L'entusiasmo contagioso dell'Olimpico stracolmo per la presentazione di Lukaku e il ritorno di Mourinho in panchina dura appena qualche minuto. Perché poi il tema calcistico della sfida diventa quello scontato: e cioè la Roma racchiusa nella sua metà campo e il Milan alle prese con l'aggiramento di quel sbarramento. Così al culmine del primo blitz rossonero, ecco la combinazione tra Giroud e Loftus Cheek che apre la corsia libera all'inglese in area, abbattuto da un pestone del portiere Rui Patricio. Per vedere il rigore inevitabile, c'è bisogno dell'intervento da Lissone del varista Irrati. Mourinho, tanto per farsi subito riconoscere, applaude ironico. Dal dischetto Giroud esegue secondo manuale. Il Milan sembra non accontentarsi ma lo fa con criterio. È padrone del palleggio oltre che del gioco e infatti si presenta un altro paio di volte in area giallorossa con fare minaccioso. Il pericolo più vistoso è quello costruito sull'asse Theo-Pulisic su cui il portiere portoghese compie un autentico prodigio deviando in angolo. La reazione della Roma è esercitata in una striscia di interventi duri, molto duri (su Leao specialmente) che non procurano cartellini a differenza dei milanisti i quali si ritrovano con due gialli a metà cammino. Il deficit più evidente tradito dalla Roma è quello fisico: a qualche assente eccellente (Dybala) si aggiunge dopo la mezz'ora Aouar, il migliore centrocampista fin qui sostituito a volo dal capitano Pellegrini, uscito malconcio da Verona.

La seconda sorpresa della serata è confezionata dal Milan a inizio ripresa. Azione preparata da uno, due, tre, quattro passaggi con cross preciso di Calabria che Leao trasforma in una gemma calcistica: passa davanti a Celik e da terra, in acrobazia, compie una giravolta da applausi. Invece di avviarsi a una serata di pieno controllo, il Milan e per il Milan Tomori si complicano la vita. Il difensore inglese abbocca a un tocco di Belotti, commette fallo che vuol dire secondo giallo ed espulsione con la conseguenza di saltare il derby dopo la sosta. A quel punto Mourinho, in 11 contro 10, non può che ricorrere all'arma Lukaku, subito vicino al bersaglio con un destro finito alto. Quando entra il belga l'Olimpico si rianima mentre Pioli corre ai ripari (Kalulu e Pobega) togliendo il migliore dei suoi, Loftus Cheek (l'altro ammonito e quindi a rischio). L'assedio romanista rivede la luce a 4 minuti dal gong con il destro di Spinazzola dal limite deviato da Kalulu che mette fuori causa Maignan.

Il Milan poi resiste e centra la terza vittoria.

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