Un grande pasticcio fino alla fine, ma la serie B resta a 19 squadre

Ritenuti inammissibili i ricorsi dal collegio di Garanzia dello sport Frattini: "Ho votato contro...". Oggi tocca al caso del Chievo

Un grande pasticcio fino alla fine, ma la serie B resta a 19 squadre

Tanto rumore per nulla. La serie B resta a 19 squadre: il Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni, dopo il rinvio della decisione venerdì scorso, ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro il provvedimento con cui il commissario Figc Fabbricini aveva fatto marcia indietro rispetto alla decisione iniziale, bloccando così i ripescaggi con una modifica delle norme federali e fissando il format del campionato cadetto. I posti lasciati liberi da Bari, Cesena e Avellino non saranno coperti da nessuno. Deluse le speranze di Novara, Catania, Siena, Ternana, Pro Vercelli ed Entella: alla luce della decisione del Collegio che si è dichiarato «incompetente» sulla questione, potrebbero di fatto rifare la trafila della giustizia sportiva mentre il campionato procederà senza intoppi. Più facile che i club provino a rivolgersi al Tar per richiedere dei maxi-risarcimenti alla Figc.

«Nessuna pressione su di me, per la prima volta ho votato contro la decisione finale presa a maggioranza, la mia tesi era a 22 squadre», ha svelato Franco Frattini, presidente del Collegio. La spaccatura prevista tra i giudici è rimasta tale, tanto che il provvedimento è passato con 3 voti favorevoli e 2 contrari. «Una divergenza che nella storia del Collegio non c'è mai stata», ha sottolineato ancora l'ex ministro degli esteri che tra poco tempo lascerà la presidenza per approdare al Consiglio di Stato. Gli ultimi strascichi della vicenda saranno (per ora) il ricorso dell'Avellino al Tar - domani la discussione - e il processo davanti al Tribunale federale chiesto dall'Entella per il -15 inflitto al Cesena (ormai fallito) nella prossima stagione e non in quella conclusa a giugno.

La sentenza è la vittoria del presidente della Lega B Mauro Balata che il 13 agosto scorso, pochi minuti dopo il via libera di Fabbricini con la delibera che fissava a 19 il numero delle squadre iscritte al campionato, ha subito varato il calendario della stagione partita regolarmente (nonostante il minacciato e non attuato sciopero da parte dei calciatori) undici giorni dopo. Con questo format, secondo il numero uno della Lega cadetta e molti dei patron delle squadre, il torneo sarà più sostenibile economicamente e saranno più grandi le fette di soldi dei diritti tv (assegnati a Dazn e alla Rai per quanto riguarda l'anticipo del venerdì) da dividere tra i club. Restano le tre promozioni e le quattro retrocessioni.

E oggi la serie C varerà gironi e calendari (il via domenica 16), mentre davanti al Tribunale federale ripartirà da capo il processo al Chievo per le presunte plusvalenze fittizie, «abortito» a luglio per gli errori procedurali della Procura Figc.

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