Greg&Gabry supermen Doppietta con vista su Rio

Paltrinieri domina i 1500 davanti a Detti stracciando il record continentale «Non pensavo a un tempo del genere. La gara giusta per caricarmi per i Giochi»

Benny Casadei Lucchi

Quadretto di famiglia, quadretto d'Italia in vasca inglese. A Londra ci sono un fuoriclasse, un superman e un allenatore un po' fuoriclasse e un po' superman e un po' zio. E ci sono forza e fatica e un oro e un argento storici e con essi, adesso, montano speranze azzurre e grandi, tante speranze di far bene fra meno di tre mesi a Rio, Olimpiade da vendicare dopo i buchi nell'acqua londinese di quattro anni fa.

Quadretto di famiglia e d'Italia perché Gregorio Paltrinieri non ha solo vinto i 1500 stile, non gli sarebbe bastato, non gli avrebbero regalato il sorriso, Greg ha stravinto (14'3404) l'euro medaglia disintegrando il proprio record continentale, meno cinque secondi. L'amico fraterno Gabriele Detti a suo modo ha vinto pure lui, argento (14'4875), lontano nei tempi («una fatica mostruosa») ma vicino, incollato a Greg, nel valore della propria prestazione. Perché è una medaglia che arriva dopo le fatiche di lunedì, quando Gabriele aveva conquistato l'oro dei 400 e prima delle batterie degli 800 di stamane «e speriamo di raggiungere la finale domani» dice questo superman livornese che tornerà in acqua contro Greg e però su questa distanza può dire la sua. E quadretto di famiglia e d'Italia anche perchè a bordo vasca c'è quell'omone di Stefano Morini, il tecnico, un po' fuoriclasse, un po' superman e un po' zio, visto che Detti è suo nipote e in acqua ce lo buttò lui che aveva otto mesi e «ok, ci sa fare, subito a nuotare...» disse. Più o meno le stesse parole regalate al terzo classificato, l'ucraino Romanchuk (14'5033), quando gli diede l'ok a venire ad Ostia «perché anche lui si è allenato con me» butta lì Morini visilmente emozionato.

Chi non è emozionato, ma finalmente contento è proprio Greg, che di solito le medaglie le acchiappa e sono sempre d'oro e però non sempre se le punta al petto con soddisfazione. Per dire: ha vinto l'anno scorso ai mondiali di Kazan e però 'sta cosa che avesse dato improvviso forfeit il cinese Sun Yang, oro olimpico a Londra e record del mondo (14'31"02), gli aveva fatto girare non poco gli zebedei privandolo nella gara di un riferimento per dare tutto e sul podio della gioia e del piacere di guardarlo dall'alto. Per dire: anche ai ben meno importanti Assoluti di Riccione, un mese fa, stravittoria e però muso lungo di Greg. Un altro Paltrinieri, un altro vincitore rispetto a quello visto ieri con l'occhio da cerbiatto scintillante di soddisfazione: «A Riccione ero arrivato per dimostrare che valevo un tempo come questo (voleva rispondere all'australiano Mark Horton, fino a ieri miglior prestazione stagionale 14'3954) e avevo avuto troppa foga. Per cui qui ho cercato solo di presentarmi più rilassato e di nuotare come so. E dire che qui la mia condizione, visto che sono in pieno allenamento e ho scaricato solo due giorni, è anche peggiore di quella agli Assoluti. Ma la gara è andata mille volte meglio (4'5048 ai 500 metri, 9'4362 ai 1000). Volevo dominare e vincere ma non pensavo venisse fuori un tempo simile, un garone, è incredibile... È una prestazione che ha un valore particolare perchè questi ultimi due mesi saranno i più importanti della mia carriera. Aspetto i Giochi da così tanto... Quanto a Sun Yang, ora penso a me».

Quadretto di famiglia dunque,

con Greg e Gabry figli d'Italia che emulano le storiche eurodoppiette '97 e 2002 di Brembilla e Rosolino nei 400 stile. In Inghilterra li hanno soprannominati «Let's go Splash boys...». In Inghilterra capiscono di sport.

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