I tre arrestati compariranno domani in Tribunale dove verranno loro notificati i capi d'imputazione. Secondo la ricostruzione dei fatti, al termine dell'incontro tra la loro squadra, la Nieuw Sloten di Amsterdam e il Buitenboys, i giovani avevano aggredito il dirigente del club ospite che in quel momento stava ricoprendo il ruolo di guardalinee. Bestiale la dinamica: al poveretto sono stati inferti diversi colpi al volto mentre era a terra. L'uomo era stato colto da malore qualche ora dopo e ricoverato in ospedale. Ieri ne è stata dichiarata la morte cerebrale.
Gli investigatori che stanno ancora lavorando sul caso non escludono che, nell'ambito delle indagini, possano essere compiuti altri arresti. I tre adolescenti in carcere, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, sono in isolamento e possono avere contatti solo con i loro avvocati. Domani il giudice deciderà se prolungare o meno lo stato di custodia cautelare.
Il coinvolgimento di tre giocatori così giovani fa lanciare l'allarme a Gianni Rivera, presidente del Settore giovanile della Figc. «È un fatto allucinante - afferma l'ex campione - Quello che mi preoccupa di più è lo spirito di emulazione. Si tratta di un segnale molto pericoloso, che preoccupa ancora di più perché arriva da un paese come l'Olanda che è sempre stato lontano da questo tipo di cultura». «In Italia una cosa del genere non è mai accaduta, è un fatto che lascia senza fiato», sottolinea il presidente degli arbitri italiani, Marcello Nicchi, secondo il quale però questo episodio «non c'entra niente con il calcio e con lo sport. In Italia abbiamo vissuto momenti di follia, ma una cosa così agghiacciante mai. E non c'entra fare la distinzione tra calcio minore e calcio professionistico. Queste sono cose comunque fuori da ogni logica».
In segno di lutto per la morte del 41enne Nieuwenhuizen, la federcalcio olandese ha deciso la sospensione di tutte le partite tra squadre dilettanti.
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