«Guardiola, Montella? Non mi fa né caldo né freddo»

Milanello Dopo Guardiola, Montella. Che arriva a San Siro a cavallo della Fiorentina rivelazione, il quarto posto come vessillo e il bel gioco fin qui mostrato come biglietto da visita. Max Allegri, che è livornese sanguigno e amerebbe risposte affilate, deve farsi frate trappista e rompere l'accerchiamento in modo scaltro, senza provocare scossoni allo spogliatoio. «Queste voci non mi fanno nè caldo, nè freddo» sottolinea per marcare il suo distacco. Un solo cedimento polemico, dedicato al rivale di oggi: «La Fiorentina sta giocando discretamente bene». E invece sta giocando proprio bene. Meglio, molto meglio del suo Milan. Eppure Max deve aver pensato che era opportuno non aprire un altro fronte all'alba di qualche segnale di modesta ripresa rossonera. «É un problema della società, non mio» fa sapere Allegri, premessa disincantata prima di addentrarsi nella materia, con le mani e con i piedi. Resa attuale dai complimenti, meritati beninteso, di Adriano Galliani per il calcio esibito da Montella a Firenze. «Sono complimenti che fanno piacere» è la chiosa dell'interessato, un napoletano atipico, molto silenzioso e dedito al lavoro e ai fatti, mentre Andrea Della Valle è pronto a richiudere ogni valico e a garantire che «Montella è blindatissimo, qui deve aprire un progetto importante».
Montella, dopo il fantasma Guardiola. Per rompere l'assedio Allegri ha ripreso a sfogliare il suo curriculum milanista. «In due anni, quando ho avuto a disposizione una grande squadra, non potevo fare di più di quello che ho fatto e cioè arrivare una volta primo e una volta secondo, conquistando la supercoppa d'Italia. Quest'anno era impensabile essere in testa al campionato dopo due mesi» il suo asciutto sfogo sotto forma di ricostruzione storico-tecnica condito dalla previsione («rimango minimo fino al 2014») che sembra quasi una sfida lanciata all'ambiente, critica, tifosi e anche club, naturalmente che si sta guardando in giro. E anche quando arriva il malizioso quesito («anche Montella ha cambiato una squadra intera ma ha raggiunto subito ottimi risultati e bel gioco»), la risposta di Allegri è dedicata ai suoi critici più che agli estimatori di Montella stesso. Eccola: «La stagione del Milan è cominciata il 31 agosto, con la fine del mercato, quella della Fiorentina è cominciata col raduno. Eppoi giocare tre partite a settimana non è una complicazione di poco conto». Capito signor Galliani? Anzi. Sotto, sotto è convinto di poter arrivare prima della Fiorentina, «Tra un mese possono cambiare tante cose» il suo pronostico che è più una minaccia che una promessa. Visto che per ora il Milan può puntare al massimo tra il 4° e il 6° posto, posizione di classifica che non può certo rallegrare il club. «Finora abbiamo fatto niente, anzi meno di niente.

E contro la Fiorentina bisogna giocare da squadra che sa quel che vuole» le due raccomandazioni spedite al suo gruppo che può ritrovare Boateng titolare (per far rifiatare Bojan dopo tre partite consecutive) e dare fiducia a quel Pato rimesso in piedi dal golletto al Malaga.

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