Guarin per Vucinic Autogol e retromarce

Incredibile giornata di mercato tra Inter e Juve. Tifosi in rivolta, poi il magnate: "Costruiamo assieme il futuro"

Lo juventino Mirko Vucinic dopo il gol
Lo juventino Mirko Vucinic dopo il gol

Un'operazione di mercato battezzata alle 21,30 da un comunicato di Thohir: «Non vedo l'ora di costruire assieme il futuro dell'Inter». Una giornata piena di polpa, vetrina dei nostri giorni isterici, fughe in auto, uomini mascherati, uscite dai retrobottega. Iniziata qualche settimana fa quando Walter Mazzarri va da Marco Branca e gli fa: scusi, per la campagna di rafforzamento del club gradirei Mirko Vucinic, sa, lo volevo già quando stavo a Napoli...

Marco Branca gli risponde: va bene, però non rientra nei parametri di Thohir, ha più di 26 anni, guadagna più di 2 milioni e mezzo e ne costa 15. Poi, eventualmente, c'è anche il particolare che gioca nella Juventus.

Questo dialogo, magari non con tutte queste moine, c'è stato e dentro questo delirio c'è finito Fredy Guarin, all'Inter nella finestra invernale 2012 dopo due anni di trattative con il Porto e una lesione al polpaccio da guarire. L'Inter lo ha voluto, lo ha aspettato, lo ha curato, e il primo aprile ha fatto il suo esordio in campionato contro il Genoa, prima anche per Stramaccioni. Adesso che Guarin è guarito l'Inter lo gira alla Juventus per Mirko Vucinic e fra gli addetti ai lavori, sui social network, perfino nei corridoi di Galleria De Cristoforis e nelle camere di Appiano Gentile, non ce n'è uno che abbia capito.

Niente di particolare, è l'Inter, difficile abituarsi ma ce la si può fare. Prima davano la colpa a Moratti, troppo buono, sopraffatto da ansie di riconoscenza verso i suoi, Nwankwo Kanu, Ronaldo, il caso Nicolas Burdisso, ma adesso il Massimo non c'entra, l'operazione nasce scientemente, se manca qualcosa qui è proprio il cuore. Erick Thohir è dato a Milano sabato o domenica. Se prima ha dettato i parametri del potenziale acquisto e poi ha aggiunto che ogni entrata sarebbe stata preceduta da una cessione cash, allora la situazione si complica: è arrivata una scopa nuova ma non se la fila nessuno, continuano a regnare orti e interessi di bottega. Moratti in mattinata aveva invocato la presenza di Thohir («Serve qui, i giocatori devono averlo di fronte») per la sfida di San Siro col Catania. La Nord gli ha anticipato l'ambientino che lo attende, lo scambio Guarin-Vucinic non è la miglior business card che poteva presentare: «Non ne possiamo più delle mele marce». Riferimenti specifici a dirigenti e toni forti a Thohir: «Passare da Superman e supercogl... è questione di attimi». La reazione del tifo ha spaventato. Se alle 15 dalla sede dell'Inter arrivavano timide ammissioni sull'arrivo di Vucinic ma nessuna certezza sulla partenza di Guarin, alle 18,22 c'è la frenata del duo Fassone-Ausilio: il colombiano forse resta. Ausilio prima lascia il tavolo della trattativa, poi si ripresenta, gira la voce che a opporsi siano i giocatori. Vucinic ha svuotato l'armadietto e salutato i compagni della Juventus, Guarin minaccia di non presentarsi all'allenamento.

Voci, magari messe in circolo ad arte, come quella di Thohir : «Difficile trattenere un giocatore quando il suo cuore non batte per l'Inter», con riferimento al colombiano. Quando è uscita la notizia, ore 18,33, che Thohir avrebbe telefonato in sede per rimandare tutto, favorevole solo a uno scambio di prestiti, scoppia il finimondo. Lucci, procuratore di Vucinic, Guarin, il suo agente Marcelo Ferreyra che aveva assicurato che Fredy non avrebbe mai lasciato l'Inter, Fassone, Paratici e Marotta, sono in una sala al primo piano di Foro Buonaparte. Vucinic viene intercettato mentre esce dal retro di un'agenzia assieme a un collaboratore del dottor Combi, medico sociale dell'Inter. Marotta in una pausa avrebbe confidato che all'Inter temono la reazione della tifoseria. Voci, come quella di un ritorno forte su Hernanes perché è in uscita anche Ranocchia. «Avverto la delusione e la frustrazione dei nostri sostenitori in tutto il mondo.

Nessuno è soddisfatto ma sono un presidente tifoso ho fiducia nel nostro operato e non vedo l'ora di costruire insieme il futuro dell'Inter». Troppo tardi per tornare indietro e la questione non poteva essere il conguaglio di 3mln che la Juventus gira all'Inter.

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