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Hamilton a quota 100, ma non va in pensione. E Leclerc fa il miracolo

Lewis in pole per la centesima volta: "Dedicato agli operai". Charles in 2ª fila: "Più di così..."

Hamilton a quota 100, ma non va in pensione. E Leclerc fa il miracolo

Hamilton trasforma la cronaca in storia: la centesima pole della carriera non è soltanto un numero tondo. È un numero mostruoso e non ancora quello definitivo di una carriera cominciata 270 gran premi fa. Alla sesta gara della sua vita, in Canada nel 2007, era già in pole, ma nessuno all'epoca avrebbe mai immaginato di ritrovarlo 14 anni dopo a quota 100 quando il vecchio primato firmato Schumacher era a 68. Ormai i numeri ci raccontano che Hamilton ha vinto tutte le sfide con la storia. Ma a lui quello che interessa più di ogni altra cosa è continuare a vincere le sfide con i suoi contemporanei, con quei ragazzi che le stanno provando tutte per batterlo. Verstappen gli ha mandato un avvertimento in Q2 con un tempo di 0487 migliore di tutti. Ma quando il gioco è diventato pesante con la pole in palio al ragazzino sono tremate le gambe (inspiegabile un giro di lancio con sorpasso), mentre Hamilton si è superato ancora una volta e poi a parole ha voluto condividere l'onore con tutta la squadra: «È una pole che non dimenticherò mai. Mi ha emozionato come la prima. La dedico a chi lavora in fabbrica, un onore averli sempre al mio fianco».

Non sarà facile batterlo su una pista dove 22 volte su 30 ha vinto chi partiva davanti a tutti. I sorpassi a Barcellona sono merce rara, più facile trovare un quadrifoglio in mezzo alle ortiche. Max avrà 579 metri prima della staccata per tentare un assalto sulla falsariga di quello di Imola. Ci proverà. Potrebbe essere una delle rare occasioni a sua disposizione perché la modifica della curva 10 ha annullato un'altra possibilità di sorpasso in quella zona.

Se la pole di Hamilton si è presa la storia, il quarto posto di Leclerc, ossia la pole degli altri, si è preso qualcosa che vale di più di una semplice notizia di cronaca. Anche Charles, nel limite delle possibilità della sua Ferrari, ha fatto qualcosa di molto significativo pur restando a 0769 da Hamilton. Il distacco resta enorme, ma un anno fa a Barcellona la Ferrari era nona con Charles e a più di 15. E oggi l'obbiettivo reale non è competere con Mercedes e Red Bull, ma cercare di assestarsi al terzo posto tra i costruttori. E la vittoria di tappa oggi c'è tutta.

In casa McLaren, Norris è naufragato (è solo nono, battuto da Ricciardo come in Bahrain), ma la sorpresa del sabato spagnolo è certamente l'Alpine con Ocon davanti ad Alonso ancora una volta, ma soprattutto bravo a infilarsi in mezzo ai due ferraristi. Leclerc è stato dietro a Sainz fino al secondo run in Q3 quando ha mollato la sua zampata vincente. «Di più non potevamo proprio fare. Le prime tre posizioni erano fuori portata». L'errore di Perez gli ha spalancato la porta della seconda fila e Charles ha colto l'attimo prima che fuggisse.

Ora non gli resta che difendersi e sperare magari in qualche pastrocchio là davanti.

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