Sulla cima dell'Olimpo c'è una magica città, Napoli. Sospinta dalle giocate di un argentino, che fa sognare e fa vibrare tra le corde dell'anima la parola Scudetto. Da Maradona a Higuain, il passo è breve. E non ce ne vogliano gli estimatori perenni del Pibe de Oro, ma il Pipita ha di fatto steso da solo il Palermo, ottavo gol in campionato e capocannoniere solitario, regalando altri tre punti ad una squadra che centra la quinta vittoria di fila, Sarri fa meglio di Benitez anche sul piano dei risultati oltre che dello spettacolo. Perché il Napoli gioca a memoria e, a conti fatti, non sembra avere punti deboli.
Contro un Palermo impreciso dal punto di vista tecnico anche sullo 0-0 la capacità di palleggio unica e le doti tecniche sopraffine dei partenopei non avevano mai messo in dubbio su chi fosse la squadra che, alla fine, avrebbe vinto. La gara che si sblocca al 38' con Gonzalo Higuain, probabilmente il giocatore migliore di tutta la Serie A al momento, capace di mettere a segno il gol numero dieci nelle ultime 11 partite giocate in stagione. Un minuto prima, tra la naturalezza di palleggio di Jorginho e i movimenti fulminei di Lopez, era arrivato anche il palo di Insigne, solo il primo di una lunga serie per il Napoli. Alla fine del primo tempo un dato su tutti era chiarificatore della situazione: 26 minuti di gioco effettivo, 20 a favore del Napoli. Nella ripresa il copione è il medesimo: Napoli padrone, Palermo vivo ma troppo rinunciatario. Altri due legni per i partenopei, con Higuain (terzo stagionale per lui) e Mertens, subentrato in corsa ad un Insigne che non ha digerito il cambio. Ma ancora una volta il coraggio di Sarri è stato premiato, visto che proprio il belga ha siglato la rete del 2-0 che, di fatto, ha chiuso la gara.
Palleggio, difesa alta, gestione totale della partita e solo innocue ripartenze concesse al Palermo di un Vazquez tanto fumoso quanto inconsistente: questo Napoli ha sicuramente una marcia in più e fa davvero paura. I rosanero, dal canto loro, non erano di certo contro i partenopei che dovevano cercare i punti salvezza, visto che l'unico successo ottenuto al San Paolo data addirittura campionato 1951/52. Senza dimenticare che il Napoli è la squadra di Serie A imbattuta da più partite, ben otto.
Divario troppo netto tra le parti, anche solo per tentare di abbozzare un qualsiasi tentativo per mettere la parola fine ad un periodo più nero che rosa per il Palermo: i siciliani hanno vinto solo una delle ultime sette gare e al presidente Zamparini questi filotti negativi piacciono davvero poco; nonostante le continue rassicurazioni ricevute, anche questa settimana si aprirà il toto allenatore. Iachini incassa il colpo, Zamparini mastica amaro.
Chi gode, invece, è Sarri: l'ex tecnico dell'Empoli dovrà ora essere bravo a gestire la grande mole di talento a disposizione. Insigne che esce dal campo sbuffando è l'unica nota storta di una serata magica. Perché quando si è in cima all'Olimpo la voglia di essere sempre e comunque protagonisti è tanta.